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28 edizione ragusani del mondo

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di Sebastiano D’Angelo

L’elenco dei premiati selezionati costituisce eloquente controprova di un cambio di passo.

Cambiano anche rispetto al passato le nazioni estere di provenienza, transitando dalle vecchie frontiere (in particolare sud e nord America e Australia ) alle nuove dettate dalla globalizzazione e dai business imperanti. Non è un caso se ben due dei premiati si sono affermati negli Emirati Arabi, tra le nuove terre dell’economia mondiale di maggiore effervescenza e attrattività.

Un cast numeroso quest’anno, con un livello medio molto alto. Il trend comune è dato dalle nuove frontiere della tecnologia, segnando una evoluzione del premio e la sua capacità di stare al passo con i tempi.

Si parte da una manager di origine ragusana affermata in Italia e in Europa con riconoscimenti plurimi, responsabile del Marketing di DAZN, Veronica Di Quattro, con importanti incarichi già all’interno degli organismi societari di primarie società nazionali, precedentemente al vertice di Spotify e acclamata come una delle migliori espressioni di managerialità al femminile in Italia.

Giovanni Criscione, ragusano, ha costruito un brillante percorso professionale sulla sua consolidata abilità di cerimoniere, con responsabilità al massimo livello all’interno degli ultimi Expò ( Milano e Dubai), e con un incarico di altissimo prestigio in atto al servizio della Casa Reale degli Emirati Arabi. Il suo rapporto con il Premio invero nacque nel lontano 2006, quando portò sul palco dello stesso la diva Susan Sarandon, di cui scoprì origini familiari comuni.

A Dubai esprime la sua forte capacità manageriale anche un altro ragusano, Claudio Sgarlata, responsabile in una vasta area, composta da 70 nazioni, dell’operatività di una multinazionale tedesca nel settore della sicurezza dei pagamenti (fisici e digitali), della connettività (Internet delle cose), dell’identità (fisica e digitale) e delle infrastrutture digitali.

Il tema dell’innovazione tecnologica, connotato largamente comune alle varie nomination, vede in primo piano la Reiwa, una start up nata da una scommessa di due ingegneri comisani, che ha realizzato un robot che ottimizza la pulizia di grandi impianti fotovoltaici, avviata ad una fase di crescita su larga scala internazionale.

A seguire c’è un progetto di ricerca che, se implementato con il capitale umano e finanziario necessario, è destinato a dare un contributo determinante e epocale alla sostenibilità ambientale e alla necessaria transizione in corso. L’attività fa capo all’Ing. Carlo Trigona, di origine chiaramontana, docente presso la facoltà di Ingegneria di Catania, che sta studiando come ricavare, con azzeramento della produzione di agenti inquinanti, energia elettrica dalle piante.

Un tributo alla tecnologia ci viene da Renato Scuzzarello, ragusano, già generale dei Carabinieri con importanti incarichi di coordinamento delle Forze speciali di Pace in Bosnia, al tempo della guerra nei Balcani, appassionato di archiviazione digitale del Patrimonio culturale e archeologico dell’Area Iblea, che con una società di esperti americani ha creato a costo zero un archivio digitale con ben 500 reperti del Museo Archeologico di Kamarina e del Museo Civico di Ragusa, consentendone una immediata fruizione a tutti gli appassionati.

È il tema del momento, quello dell’intelligenza artificiale, che sarà affrontato con l’intervento di un altro premiato, Gianni Morana, vittoriese, medico radiologo, Direttore della Unità Operativa Complessa di Radiologia Diagnostica presso il Presidio Ospedaliero di Treviso. Fra i primi ad applicare alla radiologia l’intelligenza artificiale, che apre scenari di grande interesse nell’attività diagnostica di forme tumorali altrimenti difficilmente individuabili.

E l’attenzione verso le eccellenze dell’area iblea porta alla prestigiosa ribalta del Premio una azienda
leader in campo nazionale nel settore informatico, la Ricca.it, che opera al servizio di aziende apicali nel
settore della sicurezza dei dati informatici, della progettazione e del monitoraggio, in fase di continua
crescita, con maestranze professionali quasi totalmente provenienti dall’area iblea.

L’ultimo articolo di “Medaglioni Iblei”: Un Premio a passo coi tempi

di Sebastiano D’Angelo

C’è un dato oramai consolidato, rappresentato dalla straordinaria capacità della nostra comunità di esprimere eccellenze a getto continuo in ogni parte del Mondo ed in tutti i settori dell’operatività umana, a testimonianza del talento, dell’operosità, della capacità imprenditoriale, della fantasia, dell’intraprendenza e del dinamismo che il DNA ibleo sa produrre.

Un Premio a passo coi tempi
Scorcio sugli Iblei

L’emigrazione italiana è cambiata profondamente nel corso degli anni, anche se purtroppo è ancora un fenomeno persistente, come dimostrano i dati degli Istituti di ricerca e statistica. Anche i flussi delle persone che si affermano fuori dei confini provinciali sono mutati, e si è passati dall’emigrazione del  “bisogno “ a quella delle “opportunità”, che investe principalmente i giovani intellettuali.

È questa emigrazione, spesso contrassegnata col termine improprio “fuga di cervelli”, che si esprime in percorsi di successo in ambienti, anche all’interno della Nazione italiana, che offrono maggiori opportunità  rispetto alle terre di nascita.

Un Premio a passo coi tempi
La “fuga di cervelli” attraverso i dati ISTAT

La cronaca offre sempre nuovi esempi che consolidano un sentimento di orgoglio e di condivisione dei successi dei nostri conterranei all’estero. Orgoglio e condivisione che rappresentano il vero humus culturale del “Premio Ragusani nel Mondo”, che raggiunge anno dopo anno nuovi traguardi in un percorso di assoluta eccellenza in campo nazionale, dove ben pochi eventi del genere possono fregiarsi di una continuità nel tempo simile alla nostra, con ben 28 edizioni consecutive e oltre 200 storie umane e professionali di successo.

È quello che rende il Premio un vero grande evento di notevole respiro culturale, sociale e turistico, per la capacità di promuovere l’area iblea in ogni ambito territoriale, ponendo spesso le premesse per richiamare flussi turistici, in capo a conterranei nati all’estero ma desiderosi di conoscere le proprie radici.

Un Premio a passo coi tempi
Venticinquesima edizione del Premio Ragusani nel Mondo

Il Premio è anche, e direi forse soprattutto, “promozione” degli Iblei in senso lato, con un tasso di riconoscibilità che lo rende immediatamente riconducibile alla nostra area, ponendolo come uno dei “testimonial“ in ambito internazionale di maggiore risalto fra i vari eventi che segnano la vita pubblica della nostra Provincia.

Una visibilità che si manifesta in larga parte dell’opinione pubblica locale e che costituisce uno dei motivi di maggiore orgoglio per gli organizzatori, appena velata dall’amara consapevolezza che nei piani alti delle Istituzioni purtroppo è accompagnata con un velo di distacco, in contrasto con il sentimento popolare. Diverse volte abbiamo chiesto il formale riconoscimento del Premio come evento a forte valenza culturale e sociale, ma ripetutamente le nostre istanze sono cadute in un incomprensibile silenzio.

Un Premio a passo coi tempi
La premiazione dell’imprenditrice Adele Sulsenti

E la natura popolare del Premio è confermata dalla straordinaria coralità dei nuovi profili proposti alla nostra attenzione, da parte di famiglie, conoscenti, settori dell’informazione, amici, istituzioni culturali, tutti desiderosi di portare alla ribalta del Premio nuove interessanti storie. 

Il Premio ha saputo innovarsi anche nell’individuazione delle aree territoriali da cui provengono le storie da omaggiare. E così, accanto a storie significative realizzate in ambito internazionale, secondo la mission dell’evento, e nazionale, negli anni è stato acceso un faro anche sui successi umani, professionali e imprenditoriali manifestatisi in loco, a testimonianza di come spesso non occorre andare lontano per raggiungere luminosi traguardi…

Seguirà prossimamente una presentazione dei premiati, non perdetela!