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di Sebastiano D’Angelo

Il prof. Antonino Di Vita è una delle grandi figure del Premio Ragusani nel Mondo, insignito del riconoscimento il 28 agosto del 1999. Appartiene alla schiera dei grandi personaggi che furono premiati nelle prime edizioni della manifestazione, ma non ebbero i riflettori che meritavano, attesa la fase di start up della stessa.

Rimane il ricordo di un uomo e di un professionista esemplare, di grande spessore pur se umile e modesto, proprio come i veri grandi uomini di cui è disseminata la storia del Premio, che tramanda ai posteri tracce di una grande umanità iblea.

1999. Il prof. Antonino Di Vita riceve il premio “Ragusani nel Mondo”

Tracciare il ricordo di Nino Di Vita, studioso del mondo greco e romano, significa attraversare il risveglio culturale del secondo novecento. Partì da Chiaramonte Gulfi, dove nacque nel 1926, e dagli iblei dove visse la giovinezza e dove ritornerà, oramai illustre e famoso archeologo, per stringere e donare umanità, per condividere e promuovere progetti per il recupero della storia del nostro territorio.

Antonino Di Vita dall’infanzia (con la sorella Teresa ) a giovane studente negli anni ’40 (photo-collage dal sito a lui dedicato)

Laureatosi in Archeologia e Storia dell’arte greca e romana, successivamente fu Direttore in varie Soprintendenze e docente presso le Università di Palermo, Perugia e Macerata (di quest’ultima fu anche Rettore). Dal 1977 al 2000 diresse anche la prestigiosa Scuola italiana di Archeologia di Atene.

Un giovane Nino Di Vita insieme al collega archeologo Nicola Bonacasa (Foto tratta dal sito a lui dedicato)

Fu personalità notevolissima nella cultura italiana contemporanea. L’attenzione che rivolse alla storia del nord Africa, della Sicilia, di Creta e del mondo greco fa di lui un archeologo e uno storico completo come pochi altri. La provincia di Ragusa deve alla sua sagacia la scoperta e l’individuazione di numerosi siti (Camarina, Casmene, Scornavacche, Acrillae, Monte Casasia, Rito); rivendicò e ci tenne ad assegnare i reperti scavati alla comunità iblea, in particolare al Museo Archeologico Ibleo, realizzato negli anni ’60.

1961. Inaugurazione del Museo Archeologico di Ragusa. Il prof. Di Vita è il quarto da sinistra, alla sua destra Filippo Garofalo (Foto tratta dal sito a lui dedicato)

Tanti i riconoscimenti e le onorificenze, fra le quali, in particolare, la nomina a Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica nel 1977, Accademico dei Lincei nel 1993 e Cavaliere di Gran Croce nel 1994.

Per la sua città ebbe poi un particolare amore manifestatosi sin dalla sua tesi di laurea dedicata alle origini della comunità chiaramontana. Quella Akrillai che grazie a lui ebbe il riconoscimento ufficiale, con una ben precisa identificazione e collocazione storica. Ancora merito suo fu la scoperta del kerameikòs di Scornavacche.

Scomparve il 22 ottobre del 2011. Giustamente la sua città natale gli tributò un omaggio di amore e riconoscenza, apponendo una lapide commemorativa nella casa natale ed intitolandogli la via antistante.