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agricoltura biologica

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di Sebastiano D’Angelo

Nell’ambito della sezione “Aziende“, una delle più belle pagine della storia del Premio Ragusani nel mondo è stata quella di Giuseppe Libretti, Amministratore Delegato della Libretti, un’azienda iblea fortemente innovativa, lanciata in una fase di costante sviluppo che le ha consentito di proiettarsi sui mercati europei a forte indice di consumismo e benessere.

Giuseppe Libretti

La presenza sul palco di Giuseppe Libretti è stata seguita in diretta social da centinaia di dipendenti, segno del rapporto di piena identità che lega i lavoratori alla proprietà, cosa non sempre scontata nel contesto delle imprese locali e nazionali. Mentre una numerosa rappresentanza di maestranze acclamava in Piazza Libertà, con un senso di forte orgoglio aziendale, il conferimento dell’onorificenza all’Amministratore Delegato, avvenuto il 3 agosto 2019.

3 Agosto 2019. Giuseppe Libretti (secondo da destra) in un momento del premio Ragusani nel Mondo

L’Azienda F.lli Libretti nasce nel 1950, in una cultura contadina che ha saputo nel tempo rinnovarsi rapidamente, mantenendo vivo un modo autentico di fare agricoltura. La continua evoluzione commerciale ha sempre arricchito l’azienda di nuove motivazioni e di nuove prospettive, maturando la consapevolezza, negli anni, dell’acquisizione di un know-how unico in grado di confrontarsi da protagonisti sul mercato globale.

La F.lli Libretti nasce nel 1950 da un’idea imprenditoriale di Angelo ed Emanuele Libretti, idea che trova le proprie radici nella tradizione contadina di famiglia.

Merito della lungimiranza di Giuseppe Libretti, e del suo management, che hanno saputo integrare i moderni metodi di coltivazione con il totale rispetto della natura e della tradizione. Tutto il processo produttivo è costantemente seguito da personale altamente specializzato ed è assiduo l’investimento in ricerca, tecnologia ed innovazione.

I risultati conseguiti dall’Azienda, misurabili nell’eccellenza delle sue produzioni, rappresentano la prova tangibile del controllo della filiera produttiva e dell’inesauribile lavoro di ricerca, garantendo sempre elevati standard qualitativi, salubrità del prodotto e attenzione per l’ambiente. Inoltre l’azienda è sempre risultata in linea con le richieste dei più importanti players della GDO nazionale ed estera, con progetti di filiera controllata “a residuo zero” e prodotti bio.

(foto Be Studio)

Negli ultimi anni il Management del Gruppo ha optato per uno “spin-off ” che ha dato origine ad un nuovo marchio: la “Bottega di Sicilia”, un brand che ha subito riscosso grande successo per la bontà e la qualità delle sue produzioni.

foto banner e social Be Studio

di Gabriele Scrofani

Lo scorso 8 febbraio è stata discussa alla Camera dei Deputati una proposta di legge intitolata “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, il cui obiettivo era quello di mettere ordine e fare chiarezza, in Italia, sulle modalità di gestione dell’agricoltura biologica a seguito delle direttive dell’Unione Europea. 

(Immagine da ecobionews.eu)

In realtà la proposta di legge era stata approvata per la prima volta nel 2018 e modificata nel maggio 2021, momento nel quale alcuni parlamentari hanno ritenuto, improvvidamente, di aggiungere (alla proposta) un pericoloso riferimento all’agricoltura biodinamica. Ma a cosa si riferirebbe una tale pratica?

La sua paternità viene storicamente associata alla figura dell’esoterista austriaco Rudolf Steiner, che nel 1913 fonda la “Società antroposofica”. L’idea base è quella che tutte le religioni derivino da una sola radice spirituale e tutto si concentrerebbe sul destino dell’uomo nel suo rapporto con la natura. In soldoni lega a doppio filo il mondo fisico a quello spirituale tramite pratiche esoteriche e riti iniziatici.

Rudolf Joseph Lorenz Steiner (1861–1925), esoterista e teosofo austriaco

Questa visione del mondo ha dato i fondamenti all’agricoltura biodinamica che incarna in sé elementi di agricoltura biologica e di omeopatia, ritenendo fondamentale anche l’astrologia sulla buona riuscita delle pratiche agricole. Conditio sine qua non per la biodinamica è l’utilizzo di nove “preparati” dalle proprietà esoteriche.

(Immagine da gruppi.cicap.org)

Alcuni di questi sono diventati piuttosto noti per la loro originalità: il “cornoletame” e il metodo per scacciare i topi dalle proprie coltivazioni.
Il primo, detto anche “preparato 500” prevede l’utilizzo di corni bovini riempiti di letame da sotterrare nella stagione fredda, per poi essere ridotto a dosi omeopatiche, cioè diluito, e cosparso nei campi con l’effetto (presunto) di conferire una maggiore fertilità al suolo.
Il secondo prevede l’uccisione di un topo per poi scuoiarlo, bruciarlo e cospargerne le ceneri sui campi. Ma soltanto quando Venere si trova nello Scorpione. Servirebbe per allontanare i topi, dannosi alle coltivazioni.

Il “cornoletame”(Foto di Paul Miller da Wikipedia)

Sembra ovvio che tali metodologie sono del tutto prive di fondamento scientifico, come altre basate sull’utilizzo di teschi di animali e fiori con l’ausilio delle costellazioni. Queste ed altre caratteristiche hanno valso all’agricoltura biodinamica la derubricazione a pseudo-scienza. 

Nella proposta di legge presentata si chiarirebbe che il metodo biodinamico, utilizzando preparati e disciplinari in sintonia con i principi dell’agricoltura biologica, è equiparabile alla stessa. Punto corrispondente al vero considerato il divieto dell’utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari di sintesi o le coltivazioni OGM. Una totale equiparazione sarebbe stata però assai pericolosa. Avrebbe garantito al biodinamico identici diritti e incentivi, anche economici.

(foto da coltivarefacile.it)

Già in fase di discussione della legge, a maggio 2021, la senatrice a vita Elena Cattaneo si era espressa contrariamente, presentando tre emendamenti il cui obiettivo era quello di eliminare i riferimenti al biodinamico dalla proposta di legge. Identica posizione era stata espressa dall’intera comunità scientifica, dal CICAP, dall’Accademia Italiana di Agricoltura, dalla Società Italiana di Agronomia e dal premio Nobel Giorgio Parisi, che ha definito anticostituzionale la necessità di descrivere l’agricoltura biodinamica a partire dall’indicazione di specifiche aziende e personalità, piuttosto che dalla scientificità delle pratiche. 

Due grandi scienziati italiani: Elena Cattaneo, Senatrice a vita, e Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica

Finalmente e fortunatamente il 9 febbraio scorso l’approvazione di due emendamenti di legge proposti da Riccardo Magi (+Europa) hanno escluso una tale possibilità di equiparazione, evitando che possano essere incentivate per legge pratiche palesemente stregonesche che nulla avrebbero a che fare con la scienza. Un grande risultato.