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Alessandro Marletta

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di Redazione
da una conversazione con Salvatore Scrivano

Per i palermitani è “La Cursa”, non una gara automobilistica qualsiasi ma LA GARA, preceduta dall’articolo determinativo e con la C maiuscola. Per tutti gli altri ha un nome altrettanto iconico, quello di Targa Florio, che rievoca il passato mitico delle prime cilindrate, nonché il cognome di una delle famiglie più influenti della Belle Epoque siciliana.

Targa Florio

Era il 1906 quando Vincenzo Florio decise di istituire il primo agone automobilistico della Storia. Oggi, dopo alterne fortune e rivisitazioni, questa competizione continua ad affascinare gli appassionati.
I chiaramontani Alessandro Marletta e Salvatore Scrivano hanno corso ben cinque volte alla Targa Florio e hanno dato prova del loro valore ottenendo due prime posizioni di categoria (N2), ultima delle quali in questo 2023. Risultati raggiunti a seguito di affiatamento e fiducia costruiti nel tempo, per la precisione dal 2008, quando il pilota Marletta e il navigatore Scrivano hanno deciso di gareggiare l’uno a fianco dell’altro, ponendosi sin da subito l’obiettivo di partecipare alla Florio.

Targa Florio
Alessandro Marletta e Salvatore Scrivano

E nonostante la lunga frequentazione alla competizione, quella di quest’anno ha avuto, a detta di Scrivano, un sapore diverso. Complice lo studio dell’epopea dei potenti Florio, i Leoni di Sicilia, gli imprenditori che seppero farsi conoscere in tutto il mondo per il loro acume economico e culturale.
Questa consapevolezza ha prodotto un nuovo impatto nei nostri piloti, che oltre all’adrenalina sportiva hanno potuto assaporare l’esperienza, per nulla scontata, di potersi inserire nel solco di una storia secolare. Storia di piloti, veri e propri avventurieri, e di auto difficili da domare, tanto avvenieristiche quanto inaffidabili.

Oggi i tempi sono mutati e alle vetture d’epoca si affiancano quelle di più moderna generazione. Cambiano le velocità ma non le difficoltà che da sempre contraddistinguono i 120 km della competizione rallistica dal tracciato scivoloso e sconnesso, che tanto sanno mettere alle strette piloti e navigatori.

Targa Florio

Ma quella della Targa Florio non è di certo una storia tutta rose e fiori. L’ACI Palermo che si occupa dell’organizzazione della gara appare sempre più stanca per la mancanza di risorse. La trascuratezza palpabile degli ultimi anni da parte delle istituzioni getta scredito a quella che per la Sicilia e i siciliani potrebbe essere invece una risorsa.

La Targa Florio è un’istituzione da rilanciare e non un revival da perpetuare sotto l’afflizione di una lenta agonia. Chissà che il recente passaggio all’ACI Italia non possa dare nuovo slancio. Ad ogni modo, il calore di appassionati come i nostri Salvatore Scrivano e Alessandro Marletta potrebbe rivelarsi una forza dalla quale attingere. Poi, se segnata da vittorie di categoria come le loro potrebbe dimostrarsi persino inesauribile.

Per saperne di più:

Per ripercorrere la storia del rally Targa Florio: https://targa-florio.it/targafloriorally/