L’evento di giovedì scorso ha dato il via a un nutrito ciclo di appuntamenti serali per amanti del cinema e per quanti semplicemente abbiamo voglia di trascorrere qualche ora in compagnia di un buon film. Parliamo di Hybla Cinema, una rassegna cinematografica, che ci accompagnerà fino al 19 agosto, ogni giovedì, presso i Giardini Iblei di Ragusa Ibla. La manifestazione è stata organizzata e curata in sinergia da tre enti associativi, presentati nella parte introduttiva della serata: la FO.CO., cooperativa sociale onlus, rappresentata da Leonardo e Alessandro Brullo, l’Antico convento dei Cappuccini di Ibla e, infine, il nostro oltreimuri.blog, rappresentato da Vincenzo La Cognata, che ha sottolineato scopi e interessi culturali del blog.
di Mariarita Barresi
Ad inaugurare la serie di incontri, “Vita di Pi” di Ang Lee, uscito nel 2012 e tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Yann Martel. In breve e senza troppi spoiler per chi non l’avesse ancora visto, è la storia del giovane Pi che, in seguito a un naufragio, durante la traversata del Pacifico, dall’India al Canada, si ritrova su una scialuppa, in mezzo all’Oceano, insieme al compagno di viaggio che nessuno si augurerebbe mai di avere: una feroce tigre del Bengala.
Il tema portante è, dunque, il viaggio, che tanta parte ha nel panorama letterario da Omero in poi. È il racconto delle avventure e delle disavventure che scandiscono il viaggio dell’uomo, reale o metaforico che sia, delle paure ma anche della meraviglia che la natura è in grado di suscitare in chi sa osservarla con la giusta sensibilità.
Proprio in relazione al tema del viaggio, prima della visione del film, si è svolto un momento particolarmente significativo: nel corso della chiacchierata/intervista tra Lucia Pastorello, vicepresidente della FO.CO., e Nasir, ragazzo originario dell’Etiopia, si è voluto istituire un parallelismo fra il senso del viaggio di Pi e quello di chi attraversa il Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore.
Bisogna precisare che il film non documenta il fenomeno dell’immigrazione ai giorni nostri, ma, senza dubbio, espone le difficoltà pratiche e psicologiche del viaggio in senso lato. Quello di Pi è un viaggio connotato dalla percezione straniante dell’incertezza, ma allo stesso tempo da una straordinaria forma di speranza, che vacilla ma mai scompare.
Sensazioni emerse, vivide, dalle parole di Nasir, che ha raccontato le tappe del suo personale viaggio. Il periodo più arduo, ha detto, è stato quello della prigionia in Libia, durata un anno e mezzo. Un periodo caratterizzato dal buio e da porte perennemente chiuse. “Lì è buio, qui ho visto la luce. Siamo come i bambini quando nascono”, ha concluso Nasir. Ognuno di questi viaggi, è bene non dimenticarlo, è un percorso all’insegna della rinascita, del bisogno legittimo di costruire una nuova normalità, di recuperare la propria dignità di essere umano.
È, in fondo, la stessa lezione che ci consegna la surreale esperienza di Pi: egli, così come la tigre, lotta con tutte le sue forze contro una morte sempre incombente, spinto dalla speranza di ritornare alla civiltà. Alla fine la sua resilienza verrà ripagata e sarà la vita a trionfare, una vita nuova, carica di nuove consapevolezze, ma soprattutto di nuovi dubbi.
Tanti gli spunti di riflessione che questo film riesce a produrre. Su alcuni hanno posto l’accento, nella parte conclusiva della serata, Gino Interi, professore di filosofia e Vito Castagna, studente di Scienze Storiche e redattore di oltreimuri.blog, a coronamento del cerchio interpretativo del film.
Le loro osservazioni si sono concentrate per lo più sul tema portante della religione: il protagonista sente di essere un tutt’uno con l’universo e questa consapevolezza è frutto di un’esperienza spirituale molto profonda, che lo porterà ad avere un approccio sincretico verso le religioni e a considerare la tigre un essere dotato di anima e, nella tempesta, un chiaro segnale divino.
Lungo tutto il film a fare da padrone nella sua interiorità è però il dubbio, specialmente sulla via da seguire nell’approccio con la tigre e con la natura, se quella razionale tracciata dal padre o quella più istintiva e filosofica della madre. Vincente sarà la sintesi tra le due strade: la razionalità ha bisogno di essere pervasa dalla tensione verso l’infinito per essere realmente efficace.
L’avventura di Pi ci insegna che è proprio attraverso i dubbi che si cresce e si incrementa la speranza, compagna fedele del suo e del nostro viaggio. Senza dimenticare che, insieme a questi, è l’uscita dalla comfort-zone che gli permetterá di conoscersi davvero e migliorarsi.
Che cos’è dunque Hybla Cinema e perchè si tratta di un’iniziativa a cui non si può rinunciare?
È l’occasione per recuperare in parte una realtà che è mancata per troppo tempo, il cinema. È l’occasione per un confronto su temi che non lasciano indifferenti ed è l’occasione per riscoprire, in sicurezza, la normalità. Curiosi di vedere e commentare con noi il prossimo film? E che film…“Moonrise Kingdom” di Wes Anderson.
Vietato mancare!