di L’Alieno
È da un anno circa che L’Alieno scrive della necessità di una visione politica del futuro in un momento storico di cambiamenti epocali. Inutile fingersi sordi e ciechi. Se non vogliamo occuparci del futuro sarà lui ad occuparsi comunque di noi. E non sarà divertente farsi trovare ancora una volta impreparati.
Occorre forse la palla di vetro del mago Otelma per prevedere che i cambiamenti climatici in atto avranno pesanti effetti sulle nostre vite e sulle nostre terre? Siamo un angolo di mondo ad altissima vocazione agricola e già in questa rovente estate stiamo sperimentando un anticipo di ciò che diventerà regola nei prossimi anni: temperature estive stabilmente sopra i 40 °C e tendenzialmente minori precipitazioni piovose nell’anno. Siccità in una sola parola.
Vogliamo chiederci quale sarà l’impatto sulla nostra agricoltura? Quali saranno le coltivazioni non più sostenibili per il nostro territorio? Come quelle, ad esempio, che necessitano di tanta acqua? Stiamo forse cercando di ripensare la raccolta e la distribuzione delle risorse idriche come Israele, che ricicla il 90% delle acque reflue domestiche? Nulla di tutto questo. Continuiamo invece a tollerare reti idriche fatiscenti che disperdono il 50% del prezioso liquido nelle nostre città.
La politica troppo spesso non vede (e non vuol vedere) al di là del proprio naso, continuando imperterrita a voler ignorare le necessità che ci aspettano. Non per caso a Ispica è stato finanziato e autorizzato un nuovo campo da golf a 18 buche. Il consumo di acqua previsto sarà pari a quello di una città di circa 9.000 abitanti. Sarebbe forse questo un esempio di sviluppo sostenibile? Il mondo va da una parte noi dall’altra. Non abbiamo capito nulla.
Il tempo a nostra disposizione sta per scadere e non ci saranno proroghe per nessuno. Né servirà imprecare contro il fato avverso. Il cambiamento climatico è già una realtà e se non ci attrezzeremo da subito finirà per travolgerci.