di L’Alieno
Chiaramonte è uno di quei comuni dove si voterà il 12 giugno per le elezioni amministrative. Mi permetto un suggerimento su una materia troppo spesso snobbata, ma che potrebbe fare la differenza tra un progetto politico che punta alla gestione del declino e uno che punta sul rilancio.
La parola chiave è cultura. Fondamentale per dare una prospettiva di futuro, se si avesse il coraggio di considerarla un investimento (e non un costo) e se si procedesse con la messa a punto di un piano organico pluriennale che la possa porre a centro di tutta una serie di attività amministrative.
Dal turismo all’organizzazione di eventi importanti, dallo sport alle politiche giovanili, dalla pubblica istruzione alla gestione dei musei e delle aree archeologiche, dalla valorizzazione del centro storico alle tradizioni religiose e culinarie, la cultura appare sempre come denominatore comune. E potrebbe dare il la ad un ambizioso progetto di “city branding” capace di mettere insieme le tante risorse disponibili, pubblico e privati, tradizione e innovazione. Il fine dovrebbe essere quello di puntare su un turismo di nicchia e su possibili investimenti da fuori, riuscendo a “fare sistema”.

Ovvio che saranno necessarie delle risorse economiche importanti per avviare un processo così ambizioso. E qui la discriminante sarà la capacità di progettazione per poter accedere ai finanziamenti europei. Ormai un passaggio obbligato che comporta volontà, competenza e lungimiranza nell’ottenere risultati positivi nel medio-lungo termine. Un grosso problema per quella classe politica che mira ad incassare solo un facile consenso da progetti fattibili nel breve.

Il lavoro da fare per i prossimi anni appare dunque immane, ma sarebbe anche una grande sfida da vincere per non sprecare altro tempo e altre occasioni. Come già ho avuto occasione di sostenere, sarebbe da recuperare lo spirito rivoluzionario dei primi anni ’80. Fu Cirino Paradiso, Sindaco fino a metà decennio (e non per caso uomo di cultura), a mettere in campo idee importanti e assolutamente innovative che fecero di Chiaramonte un caso virtuoso nell’intera provincia iblea. Ecco. Recuperare quello spirito sarebbe già un grosso passo avanti.
