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Carlo Ubbiali

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di Sebastiano D’Angelo

È stata una delle più straordinarie ed inedite storie raccontate al Premio Ragusani nel Mondo, promossa nello stupore generale. Nessuno fino al 2015 sapeva o immaginava che uno degli artefici del successo del campione delle due ruote, Giacomo Agostini, avesse radici iblee. È il bello del Premio.

Carmelo Ereddia, sciclitano di nascita, ha vissuto da protagonista un’epopea storica del motociclismo. Una fase eroica in cui le due ruote erano aggeggi pesantissimi, lungi dall’avere a disposizione i materiali ultraleggeri e l’elettronica di oggi che le rendono più sicure e maneggevoli. Un’era mitica in cui ai piloti era richiesta grande forza fisica anche per spingere i bolidi alla partenza delle gare.

Carmelo Ereddia insieme a Giacomo Agostini, campionissimo delle due ruote

All’epoca del Premio, nel 2015, Carmelo era un arzillo giovanotto ultraottantenne con uno spirito vulcanico. Ha sempre vissuto nel varesotto, dopo una parentesi in Libia con la famiglia, prima dell’ultima guerra. Ha passato mezzo secolo realizzando accensioni per moto di serie e da competizioni, lavorando sin da giovanissimo con bobine, volani, magneti e alternatori, fino a maturare un’esperienza unica ai vertici della categoria. Il “Re della scintilla”, così era definito nell’ambiente motociclistico.

Insieme a Bruno Spaggiari alla Ducati

La sua carriera da professionista inizia nei primi anni ’70 con la Benelli e la Aermacchi, storici marchi dell’industria italiana delle due ruote, assistendo Renzo Pasolini e Walter Villa nella conquista di numerosi titoli mondiali. Ma il successo più eclatante lo deve alla mitica MV Agusta, con ben 14 titoli vinti dall’indimenticabile Giacomo Agostini, che chiuse la carriera alla Yamaha con il 15° titolo iridato, sempre assistito da Carmelo come specialista dell’accensione. Nel suo palmares annovera anche 9 titoli iridati del bergamasco Carlo Ubbiali.

Alla partenza di un Gran Premio insieme a Carlo Ubbiali, vincitore di 9 titoli iridati. Annoverato tra i più grandi campioni del motociclismo sportivo di tutti i tempi

I suoi ricordi spaziano in centinaia di gare in tutti i circuiti del mondo, ed in particolare in quello spericolato e pericoloso dell’isola di Man, al cui riguardo il re della scintilla amava snocciolare numerosi aneddoti. Da autentico appassionato di un mondo oggi scomparso, travolto e sostituito dalla tecnologia e dalla fredda razionalità dei piloti moderni. Carmelo confessava di essere rimasto legato al modello di semplicità, antidivismo e umiltà dei piloti di allora.

Isola di Man. L’ultimo collaudo prima della partenza

Indelebile nella sua mente il ricordo del tragico incidente del 20 maggio 1973, quando sul circuito di Monza persero la vita due grandi piloti dell’epoca, lo svedese Jarno Saarinen e Renzo Pasolini, competitor agguerriti di Giacomo Agostini in quegli anni. Lui era a bordo pista con il cronometro, quando al primo giro ci fu la caduta maledetta che gettò il mondo delle due ruote nello sconforto più nero.

Con il pilota francese della Aermacchi – Harley Davidson Michel Rougerie (primi anni ’70)

Un ricordo particolare lo riservava ovviamente al pluridecorato Giacomo Agostini, di cui esaltava l’estrema professionalità, con una pignoleria a volte anche esasperata ed irritante per i collaboratori che lo assistevano. Carmelo sottolineava che i piloti di allora non si arricchivano con le corse; solo nell’ultimo anno della sua carriera, con la giapponese Yamaha, Agostini strappò un ingaggio stellare per l’epoca. Altri tempi!

Un altro scatto con Giacomo Agostini

Ritiratosi dal mondo delle corse, nel 1979, Carmelo vi ritornò da consulente alla Ducati. Esperienza che si è protratta per quasi venti anni. Ma la sua passione di mago delle accensioni lo ha portato al mondo dei kart. In particolare ebbe a collaborare con un giovanissimo Ayrton Senna, quando il brasiliano frequentava il varesotto ed era diventato suo grande amico. Curioso e particolare il rapporto con il pilota brasiliano, da lui avviato insieme a Dario Mambelli al Karting internazionale prima di diventare una star della Formula 1.

Carmelo Ereddia ebbe un ruolo iniziale anche nella nascita del mito della Formula 1, Ayrton Senna, quando da giovanissimo iniziò con i Kart

Un personaggio vero ed autentico. Appare per lo meno strano che il territorio ibleo non si sia accorto prima di questo illustre conterraneo. Il merito lo si deve a Ignazio Camponero, amico di famiglia da lunga data e residente a Donnalucata, che ha raccolto preziose testimonianze sulla carriera di Carmelo, purtroppo deceduto nel 2016. Non è stato troppo tardi per riconoscere i meriti al tecnico sciclitano e a tributare un dovuto seppur tradivo ringraziamento.

Un’intera pagina della Gazzetta dello Sport, dell’Agosto 2015, dedicata a Carmelo Ereddia
Agosto 2015. Carmelo sul palco del Premio Ragusani nel Mondo