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di Daniela La Licata

Ho avuto la fortuna di conoscere Giada Libro, una giovane ragazza ragusana di 22 anni grazie al dott. Adriano De Nicola e alla dott.ssa Gianna Miceli. Giada ha scritto “Come una farfalla” (Pubblicazione indipendente, 2022, pp. 101), un libro sulla disabilità in cui narra la sua personale e toccante vicenda umana. 

La scrittrice Giada Libro e il suo libro “Come una farfalla”

Purtroppo, Giada è affetta da una paralisi che ha colpito i suoi arti superiori e inferiori, per colpa di una complicazione scaturita nei suoi primi secondi di vita. Secondo i medici, per un breve lasso di tempo l’ossigeno non ha raggiunto il suo cervello nei momenti successivi al parto.

Dopo averla incontrata, grazie al dott. De Nicola, ho letto il suo libro tutto d’un fiato. Così abbiamo deciso con De Nicola stesso e con la dott.ssa Gianna Miceli di presentare “Come una farfalla” dinanzi alla libreria Flaccavento, a Piazza Poste. Durante l’evento, la mia cara amica Luana Pluchino ha letto alcuni passi toccanti, commuovendo l’uditorio. Una frase in particolare di questa giovane scrittrice mi è arrivata dritta al cuore: “Fai in modo che la tua disabilità non sia un limite ma un’opportunità che la vita ti offre “. Una vera testimonianza di resilienza che non ha lasciato nessuno indifferente.
Giada Libro e la libraia Daniela La Licata alla presentazione di “Come una farfalla” a Ragusa

Giada ha deciso di donare il ricavato della vendita del libro all’associazione ragusana “Le ali di Giorgia“, che si occupa dei bimbi malati di atassia-telangectasia. Ho condiviso a pieno questa sua scelta. Infatti, la nostra scrittrice è sempre stata sensibile alle difficoltà altrui, come testimonia il suo impegno sui social: una vera forza della natura!

Quando ha saputo che stavo scrivendo un articolo su “Come una farfalla“, l’autrice ha voluto mandarmi un suo breve contributo:
«”Come una farfalla” ripercorre tutta la mia vita, partendo dai problemi avuti alla nascita, dai quali deriva la mia disabilità, fino ad oggi. Nel libro parlo del mio privato, dei sacrifici che la mia famiglia ha dovuto compiere per far sì che io potessi camminare, e, infine, del mio rapporto con la scuola. La presentazione del libro è stata particolarmente emozionante. Era la mia prima volta.
Ho voluto lanciare un messaggio: bisogna essere forti di fronte alle sfide della vita. Sembra una banalità ma non lo è affatto. Dagli sguardi del pubblico credo che il mio messaggio sia giunto forte e chiaro. Sono davvero felice e orgogliosa che il ricavato del libro sia stato destinato a chi ne ha più bisogno».