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Contro le donne

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di L’Alieno

Se l’Italia non è paese per giovani, ed è vero, tanto meno è paese per donne. Non ci sono donne candidate seriamente al Quirinale, una sola donna è a capo di un grande partito, la Meloni (e non è nemmeno di sinistra), sono pochissime le donne Sindaco. Nella provincia iblea su 12 comuni abbiamo l’eccezione della sola città di Comiso.

Maria Rita Schembari, unico Sindaco donna della provincia di Ragusa (foto da ragusaoggi.it)

Se non fossero previste le quote rosa (checché se ne pensi), le stesse liste dei candidati ai Consigli comunali sarebbero poverissime di presenze femminili. Sembriamo un paese islamico. Un paese a misura di maschio anziano, dove tutto il potere politico ed economico si concentra nelle mani di una gerontocrazia opprimente.

Negli ultimi mesi mi è capitato di partecipare a diversi incontri politici per le prossime elezioni amministrative comunali di Giugno, nel mio paesino. Incontri partecipatissimi ma spesso di donne una strettissima minoranza. A volte nemmeno quella.
Che sta succedendo a questo paese?

(Foto da anci.it)

In Europa sembriamo in piena controtendenza. La Merkel è stata assoluta protagonista della vita politica della Germania (e dell’Europa) negli ultimi 20 anni. È donna la Presidente della Commissione Europea, la tedesca Von der Leyen, ed è donna pure la Governatrice della Banca Centrale Europea, la francese Lagarde. Sanna Marin, la Presidente del Consiglio finlandese è addirittura una giovane donna di 36 anni. In Italia non sarebbe concepibile nemmeno come Sindaco di un paesino di 8.000 abitanti come Chiaramonte. Dove infatti non c’è mai stata una donna Sindaco, figuriamoci giovane.

La trentaseienne Sanna Marin, premier finlandese (foto di Laura Kotila/Valtioneuvoston kanslia da Wikipedia)

Siamo in controtendenza anche verso la nostra stessa storia. Se negli scorsi decenni alla Presidenza della Repubblica si erano considerate (per la verità senza molta convinzione) candidature di donne di valore come la Iotti, la Anselmi e la Bonino. Quest’anno il nome della Cartabia sembra tirato in ballo quasi per fare numero, praticamente senza speranze.

Sarebbe un passo avanti, anche giusto, un segnale da paese civile avere finalmente una donna al Quirinale. Ma non succederà nemmeno questa volta.