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Cornelius Castoriadis

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di Redazione

Un nodo difficile da sciogliere, visti gli ultimi sviluppi che la società ci ha riproposto, la democrazia è democratica? Per rispondere a questo enigmatico e forse irrisolvibile quesito vi invitiamo a leggere “La rivoluzione democratica” di Cornelius Castoriadis, edito da Elèuthera (264 pagine, 18 euro). Il volume, a cura di Fabio Ciaramelli, è una riedizione (2001) in occasione del centenario della nascita del filosofo, sociologo, economista, psicanalista e saggista greco naturalizzato francese.

Cornelius Castoriadis (1922-1997)

Castoriadis è nato a Istanbul l’11 marzo 1922 e morto a Parigi il 26 dicembre 1997. Dalle note dell’enciclopedia online si evince che è stato teorico dell’«autonomia politica», intesa come forma d’autodeterminazione giuridico-politica perseguita da ogni singolo costituente all’interno d’una determinata struttura sociale, sulla falsariga dell’ordinamento politico delle antiche polis di stampo ateniese e della prassi organizzativa della democrazia consiliare, Castoradis fu tra i fondatori e principali animatori, tra la fine degli anni quaranta e la prima metà degli anni sessanta, del gruppo politico-filosofico marxista libertario Socialisme ou Barbarie (e anche editore dell’omonima rivista), ideologicamente vicino al comunismo consiliarista.

Il primo numero della rivista francese “Socialisme ou Barbarie” (1949) (immagine soubscan.org)

Tra i grandi pensatori del XX secolo, Castoriadis diede corpo, nel corso della sua vita, a un ampissimo e sofisticato sistema di pensiero, una vera e propria paideia moderna, articolato su d’una radicale analisi critica del pensiero marxista (che, dagli ultimi anni di Socialisme ou Barbarie in poi, abbandonò definitivamente), della filosofia ed epistemologia post-strutturalista, della psicanalisi lacaniana e dell’economia (su cui, soprattutto tramite il suo Consigli operai e l’economia di una società autogestita del 1957, trattò minuziosamente la teorizzazione di un sistema economico socialista libertario, fondato sulla pianificazione democratica e decentralizzata dell’economia tramite l’impiego di una complessa e livellata rete di strutture associative autogestite).

Le sue teorizzazioni sul concetto di autonomia, così come i suoi studi sulla natura e conseguente sviluppo delle istituzioni sociali, hanno esercitato una considerevole influenza sulla successiva formazione dei movimenti socio-politici della sinistra extraparlamentare dagli anni sessanta in poi. Ma di cosa tratta il libro di Castoriadis? L’unico reale compito della politica democratica, il suo autentico carattere rivoluzionario, consiste nel far sì che gli esseri umani diventino i soggetti attivi del proprio cambiamento.

I due filosofi Cornelius Castoriadis e Claude Lefort fondatori della rivista “Socialisme ou Barbarie”   (immagine philomag.com)

In questi scritti sull’autogoverno, Castoriadis fornisce una coerente traduzione in termini politici della sua celebre teoria dell’istituzione immaginaria della società, secondo la quale la società istituente è sempre irriducibile alla società istituita. In questo contesto, la «rivoluzione democratica» su cui riflette e che auspica non è un evento storico ineluttabile ma un progetto culturale, una possibile creazione socio-storica che mira ad allargare gli spazi di autonomia individuale e collettiva. La democrazia dell’autogoverno si configura, in questo senso, come una società caratterizzata dalla partecipazione di tutti al potere e in primo luogo al potere istituente. Ovviamente non si tratta di un libro semplice da leggere, ma sicuramente sarà un appassionante percorso nei meandri della democrazia. Un consiglio, studiatelo e centellinatelo attentamente.  Ogni pagina, va digerita sapientemente, ma vi assicuriamo che dopo la lunga digestione, avrete le idee più chiare su quello che sta accadendo in questo sconvolgente momento storico.