di Giuseppe Cultrera
La famiglia Serassi di Bergamo fu tra i maggiori costruttori di organi per chiese, nei secoli XVIII e XIX. Anche in Sicilia troviamo parecchie di queste strutture armoniche di grande impatto emotivo e religioso; sono poche però quelle giunte integre fino a noi, con ‘macchina’ e registri musicali originari. Tra quest’ultime l’organo della chiesa di S. Filippo d’Agira di Chiaramonte Gulfi, perfettamente funzionante dopo il restauro di alcuni anni fa.

Don Giuseppe Maggiore era appassionato di poesia e musica e frequentava i colti cenacoli della vicina Ragusa. Dove, una sera di inizio 1882, a casa dell’amico don Ciccio Bertini, conobbe Casimiro Allieri, direttore della Real Fabbrica di organi di Bergamo, che stava impiantando un organum maximum a Ibla nella cattedrale di San Giorgio. Il colto prelato invitò il maestro organaro a Chiaramonte per negoziare l’acquisto di un “Serassi” per la chiesa di San Filippo.

Il contratto stipulato tra l’Allieri, per conto della casa Serassi, e i sacerdoti Raffaele Ventura e Salvatore Buè, per conto della chiesa di san Filippo, prevedeva la consegna dei materiali e la costruzione dell’organo nell’arco di un anno, per la somma totale di £. 1.660. A inizio anno successivo giunsero su battello al porto di Scoglitti i materiali da assemblare e montare. Poco dopo arrivò il tecnico Locatelli che andava ospitato e coadiuvato da maestranze locali. Per come leggiamo nella lettera (inedita, riprodotta in fine) di Ferdinando Serassi, titolare della omonima ditta:
“Colla presente accompagniamo il lavorante di meccanica Pietro Locatelli; il quale viene per l’incominciamento dei lavori. Interessiamo quindi l’Onorevole Amministrazione a volergli favorire, quanto si stabilì nel contratto cioè, alloggio, oggetti per cucina ecc. ecc.”

Nel maggio 1883 l’opera è completata. Giunge a Chiaramonte don Casimiro Allieri, contitolare della ditta Serassi, che viene ospitato dal sacerdote Maggiore, col quale aveva stretto amicizia; assieme al collaudatore Prof. Giacomo Zacchi di Brescia che, invece, viene ospitato in una locanda. Il 27 maggio 1883 nella chiesa parata a festa – sindaco Lorenzo Iannizzotto e parroco Alfonso Rosso in prima fila – il prof. Giacomo Zacchi esalta la soave e corposa melodia del nuovo organo Serassi, con un concerto inaugurale.

