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Chi sospetterebbe mai di tre mamme?

di Giulia Cultrera

Good Girls può essere considerato una versione al femminile di Breaking Bad. Alla base c’è sempre un problema di natura economica e una soluzione totalmente illegale per arginarlo.

Il brivido del rischio aumenta di stagione in stagione, così come la probabilità di finire in carcere. Le protagoniste, da timorose e impacciate, diventano delle abili Heisenberg, pronte a godere dei soldi facili e della sensazione di potenza e indipendenza che il denaro porta con sé. E si distinguono proprio per il loro essere donne coraggiose e indipendenti, sempre in grado di tenere testa ai “veri” cattivi.good girls, i veri cattivi

Sì, nonostante la condotta poco legale, non possiamo fare a meno di tifare per loro, soprattutto se le paragoniamo agli altri criminali della serie.

E in effetti, nonostante la quantità assurda di rapine e reati vari, è impossibile non provare empatia per le protagoniste di Good girls. Le occasioni per mettersi nei guai non mancano di certo: disavventure, vicoli ciechi e imprevisti sono all’ordine del giorno, dato che Rio riesce – quasi sempre – a essere un passo avanti a loro.good girls, protagoniste

Fortunatamente, la leader del gruppo è Beth, colei che considera sempre i pro e i contro, analizza con occhio critico e calcolatore ogni dettaglio e riesce sempre a trovare una via d’uscita.

Non avvertite una sorta di déjà vu? In effetti ricorda un po’ Annalise Keating e, se How to get away with murder ci ha insegnato qualcosa è che è prassi, per i personaggi, addossare tutte le colpe del mondo alla colonna portante della serie.good girls

Una commedia piacevole e coinvolgente, che si lascia divorare grazie ai continui colpi di scena. Mai banale o ripetitiva, mostra anche tematiche sociali importanti, ma le affronta sempre con ironia e leggerezza.

Il finale può non soddisfare le aspettative di tutti, ma non bisogna dimenticare che Beth ha sempre la situazione sotto controllo. E se così non fosse, basterebbe usare le parole in codice “ho lavorato a maglia” per dare – nuovamente – inizio ai giochi.good girls