di L’Alieno
“Finiamola di fare filosofia!”, “hai il vizio di fare filosofia”, “Basta filosofia, si passi all’azione!”… Sono modi di dire comuni che tendono a ridurre la filosofia a pura astrazione, lontana dalla realtà, inutile metafisica che non serve a risolvere le complesse questioni tecniche della nostra civiltà. In altre parole, una perdita di tempo.
Ovvio che il passo successivo è chiedersi a cosa mai possa servire studiare oggi filosofia, si chiedono gli “esperti pratici” in nome delle presunte “ragioni pratiche”. La filosofia sarebbe dunque distante dalle esigenze di una economia capitalista? Tutte fandonie. Di vero c’è soltanto il discredito che questa materia dimostra di avere nel mondo della pubblica istruzione italiana. Oggi peggio di ieri. Se un bambino già dalle scuole materne ha un insegnante di religione, la filosofia è confinata nel triennio dei licei e si tende a ridurne le ore.

Lo sviluppo di un sano senso critico, l’abilità nell’uso della logica e la destrezza nel difendersi dal bombardamento giornaliero delle fallacie logiche più comuni, da cosa potrebbe mai dipendere? Dalle materie capaci di fornire competenze tecniche? Dalle ore dedicate alla religione?
Una nuova e capace classe dirigente non può prescindere dallo studio delle materie umanistiche (Latino compreso). Non può essere priva di cultura umanistica e classica.

A proposito di economia capitalistica che snobberebbe la cultura umanistica. Sergio Marchionne, compianto CEO del gruppo Fiat-Chrysler, era laureato in filosofia. Reid Hoffman, co-fondatore di Linkedin anche. Il terribile George Soros, mago della finanza e (per i “complottari”) personificazione di ogni male capitalistico, ha un master in filosofia ed è stato allievo di Karl Popper. Susan Wojcicki, Ceo di YouTube, ha una laurea in scienze umanistiche. Può bastare?

Nel 2025, secondo il rapporto del Word Economic Forum (The Future of Jobs Report 2020), i candidati ideali per il mercato del lavoro dovranno dimostrare di possedere: pensiero analitico e portato all’innovazione, creatività e capacità d’iniziativa, capacità d’analisi, leadership e influenza sociale, intelligenza emotiva, propensione al ragionamento, alla soluzione dei problemi e all’inventiva, resilienza, tolleranza allo stress e flessibilità, propensione alla persuasione e alla negoziazione.
Chi meglio di un laureato in filosofia?