ovvero
Imparare dagli errori non fa per noi
di Giulia Cultrera
Potremmo riassumere Locke and Key con la frase “ha del potenziale ma non si applica”. Un altro termine che condensa benissimo le scelte dei protagonisti è sicuramente “recidività”.
E qui torna subito in mente Pretty Little Liars: personaggi che commettono sempre gli stessi errori, situazioni surreali e assolutamente evitabili, vicende inserite al solo scopo di allungare il brodo e, al tempo stesso, risoluzione dei problemi in tempo record. E poi, si ritorna a commettere l’ennesimo, prevedibile, passo falso. Davvero snervante.
Probabilmente il piccolo Bodie soffre un po’ della sindrome di Stoccolma nei confronti di Dodge ma, nel dubbio, non è il caso di affidargli delle chiavi.
La serie Locke and Key si discosta abbastanza dalla graphic novel, maggiormente cupa e a tinte horror. I personaggi risultano più appiattiti e edulcorati, sicuramente per andare incontro ai gusti di un pubblico più variegato e giovane.
Una scelta che probabilmente ha un po’ penalizzato lo show, non permettendogli – appunto – di esprimere l’enorme potenziale contenuto nella versione a fumetti.
Ma alcune tematiche rimangono comunque fedeli alla storia originale. Ne è un esempio il tema dell’elaborazione del lutto, un po’ il filo conduttore delle decisioni più estreme e spesso definitive compiute dai personaggi. È ciò che ha dato inizio a tutto e che, in qualche modo, ne decreta anche la fine.
In ogni caso, inutile negarlo, vorremmo tutti abitare nell’imponente Keyhouse, con chiavi magiche pronte a risolvere ogni nostro problema e a soddisfare qualsiasi capriccio.
Tuttavia, le chiavi sono la soluzione ma anche la causa di tutti i problemi e i traumi subiti dai protagonisti. Una controversa eredità che segna profondamente ogni generazione di Locke.
Si sa, da un grande potere derivano grandi responsabilità, e in questi casi le scelte più sagge sono anche quelle più sofferte. E poi, se Locke and Key fosse finito diversamente, non oso immaginare quante pessime e irresponsabili idee avrebbero ancora partorito i protagonisti…