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Emmanuel Carrère

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Il libro del mese di ottobre del Gruppo di Lettura di oltreimuri.blog è stato “Il Regno“, dello scrittore francese Emmanuel Carrère. Lettura affascinante che si presenta come un’indagine sul cristianesimo delle origini accompagnato dal racconto della sua personale esperienza.
Per il mese di novembre la lettura scelta è “Estasi di libertà” di Stefan Zweig. Siete tutti invitati a fare parte del nostro gruppo di lettura!

di Salvina Benato

“No, non credo che Gesù sia risorto (…) ma il fatto che lo si possa credere (…) mi intriga, mi affascina, mi turba, mi sconvolge”. In queste parole dell’autore è racchiuso il fascino di questo libro, in cui parla della sua conversione e del successivo abbandono della fede, per l’impossibilità di accettare il fatto “che Cristo sia risuscitato il terzo giorno e perché no, nato da una vergine”.

Le intrusioni autobiografiche sembrano far coincidere tutta la realtà con l’io, le persone diventano un’occasione per parlare di sé. Nella seconda parte narra della predicazione di Paolo nel I° secolo d.C., lo segue l’evangelista Luca che racconta da scrittore le storie che conosce di Gesù e quel che vede seguendo Paolo. D’altra parte per Carrère la fede è narrazione e da narratore lui stesso svolge la sua indagine sul doppio binario dei piani storico e personale.

Emmanuel Carrère

Le parti più singolari dell’inchiesta sul Nazareno sono le sue riflessioni sulla verità del messaggio cristiano a partire dalla straordinaria diffusione dei primi secoli. C’è una sincera ricerca, a partire da quell’amore che privilegia il bene dell’altro e che ha sconvolto la cultura greco-romana del tempo. La maggioranza del gruppo ha trovato il libro ben scritto e documentato, affascinati dall’abilità dello scrittore di restituirci la freschezza delle origini dei personaggi evangelici citati.

Carrère apprezza l’insegnamento di Gesù pur senza doverlo credere risorto. Nella terza parte l’autore inserisce la figura di Jean Vanier, in questo incontro intuisce che Gesù sopravvive nei gesti di Vanier nel prendersi cura di Eric, che cieco, sordo, abbandonato dalla nascita, rifiutato, umiliato, riesce a vivere grazie al grande segreto del vangelo.    

Quest’ultima parte è stata la più apprezzata dal gruppo, anche se alcuni si sono disinteressati a questi temi. Vorrei concludere con la preghiera di Carrère “Ti abbandono, Signore. Tu non abbandonarmi”.