di L’Alieno
Sudafrica. Il dibattito politico si è fatto rovente per colpa di una nuova proposta di legge sulla liceità della poliandria (una moglie può avere più mariti).
Apriti cielo. Il fuoco di sbarramento, con grande spregio del ridicolo, è venuto proprio dagli ultrà sostenitori della poligamia (già lecita). Uno per tutti un certo Musa Mseleku, personaggio a noi sconosciuto ma, da quelle parti, amato protagonista TV di un seguitissimo reality show con le sue quattro mogli. Sostiene che sarebbe “poco africano” che una donna possa avere più mariti. Molto più “africano” sarebbe il contrario, ovviamente.

Pochi sanno che il Sudafrica ha una delle costituzioni più liberali del mondo (per la verità nemmeno io fino a ieri) che abbraccia i matrimoni tra persone dello stesso sesso e la poligamia per gli uomini.
Mi immagino un dibattito del genere alle nostre latitudini con Salvini, Berlusconi, la Meloni, a difendere con il coltello tra i denti l’ipocrita famiglia tradizionale italiana: una moglie (o marito), un altro paio di mogli (o mariti) da cui si è già divorziato e almeno un’amante fissa.
Eppure ci fu un tempo nell’antica Grecia, a Sparta, in cui la poliandria era permessa. Anche gli antichi Celti la praticavano, come testimonia il “De bello gallico” di Giulio Cesare.
Dagli ebrei veniva invece praticata la poligamia, anche in un periodo posteriore all’avvento di Cristo. Abramo, Giacobbe, Davide e Salomone hanno avuto tutti più di una moglie, checché ne possano dire i teologi.
E che dire dei rapporti poliamorosi? Ovvero la pratica di una persona ad avere più relazioni intime contemporaneamente, nel pieno consenso di tutti i partner coinvolti. L’Olanda è uno dei pochi paesi al momento che lo consentono. Ma in futuro?

L’appello alla famiglia naturale risulta sempre affare molto complicato. Quale famiglia naturale? Tutto è stato ed è relativizzato ai luoghi, ai tempi, ai bisogni e ai costumi di ogni popolo. Con buona pace dei convinti paladini dei valori assoluti.