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matrimonio dell’anno

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“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”
(Bertolt Brecht)

di L’Alieno

“Mi scusi la franchezza, caro Signore. Credo proprio che lei abbia preso un abbaglio nel suo articolo. Ha sbagliato e le spiego pacatamente il perché…”.

“Spiegare pacatamente il perché?” Cos’è sta roba? Un parlare demodé da signorotti dell’800? Roba ammuffita del passato quando il dialogo doveva rispettare noiose e stupide regole di bon ton?

Oggi per risultare alla moda, l'”homo social”  deve essere diretto, macho, senza filtri e soprattutto vomitare in faccia insulti senza pensarci due volte. Si parla come si mangia e poiché si mangiano schifezze di tutti i tipi l’eloquio appare dello stesso livello.

Sono arrivato pure a rimpiangere la vecchia e cara ipocrisia di un tempo. Almeno ci garantiva dall’essere  qualificati, seduta stante, per cretini, dementi, cattivi, stronzi e spediti a quel paese, senza tanti complimenti, da quelli che hanno sempre in tasca tutte le verità (spesso senza nemmeno leggere o capire il senso dei testi che leggono).

Questo è successo la scorsa settimana alla rubrica L’Alieno, la cui gravissima colpa è stata quella di aver bollato come “sgradevolmente provinciale” l’attivismo frenetico della politica locale per il supposto “matrimonio dell’anno” di Miriam Leone. E soprattutto per aver considerato la stessa come attrice di “modesta notorietà”. Apriti cielo.

(foto da Corriere.it)

Abbiate pazienza se qualcuno ogni tanto non si omologa al pensiero comune (senza fare del male a sé stessi o agli altri) o non crede affatto alle qualità taumaturgiche di eventi spacciati come di rilievo per i media nazionali (a proposito, vi risulta tutto quest’interesse?). Grazie al matrimonio della Leone arriveranno vagonate di turisti in più? Anche Brad Pitt deciderà di risposarsi per la terza volta dalle nostre parti? Benissimo. Vorrà dire che L’Alieno ha preso una cantonata e dovrà fare ammenda.

Ma si può comunque rivendicare il diritto di sedersi dalla parte del torto in santa pace e senza rischiare di passare dal plotone di esecuzione?

L’Alieno è una rubrica settimanale tenuta da Giuseppe Schembari (uno dei quattro fondatori del blog)

(fotoBanner: da Miriam Leone matrimonio foto)

di L’Alieno

Mi pare che ci sia stato un che di sgradevolmente provinciale nel clamore mediatico locale suscitato dal matrimonio di Miriam Leone. Un martellamento durato per giorni.

Peraltro confesso colpevolmente di non sapere nemmeno chi fosse fino a pochi giorni fa. Ho dovuto far ricorso al salvifico Wikipedia per capire cosa abbia fatto di preciso nella vita e non posso negare una puntina di delusione. Con tutto il rispetto, non sembrerebbe Susan Sarandon dal curriculum.

La catanese Miriam Leone e il calatino Paolo Carullo nel giorno delle nozze a Scicli (foto Corriere.it)

Per carità, una carriera dignitosa, magari vincerà il premio Oscar fra qualche anno, ma al momento non mi pare che si possa dire molto su di lei e ancor meno sul suo matrimonio con uno sconosciuto calatino: tale Paolo Carullo musicista e imprenditore. Magari sarà un mio limite ma non comprendo bene la portata storica dell’evento e nemmeno i tanti “succosi” dettagli comunicati dalla stampa locale sul presunto “matrimonio dell’anno“: come la cafonissima “Ape calessino” per scorrazzare a Scicli.

Ancor meno capisco l’Amministrazione sciclitana che in una nota pubblica afferma di aver lavorato per tredici mesi all’evento (per fare che, di grazia?). Oppure l’Amministrazione di Ragusa che ha chiuso al pubblico per due giorni il Castello di Donnafugata perché trasformato in sala ricevimento ospiti dai novelli sposi. È vero che già era successo per Luca Zingaretti, ma il celebre Commissario Montalbano è stato uno storico testimonial nel mondo della terra iblea. L’eccezionalità della concessione appare ampiamente giustificata.

Miriam Leone, Miss Italia nel 2008 (foto da le-citazioni.it)

Che i politici si siano fatti ammaliare dal milione e mezzo di followers della Leone su Instagram? Ma mi sembra che anche qui l’attrice catanese sia poco più di una dilettante nel confronto impietoso con i Ferragnez (sposi a Noto): tipi da 37 milioni di followers.

Si dirà che quasi tutti i giornali nazionali si sono interessati all’evento nuziale del 18 settembre. Vero. Ma con sobrietà: poche righe e non certo in prima pagina. Non guasterebbe nemmeno per noi un po’ più di misura.

Banner: foto da Instagram