di Giuseppe Cultrera
Battiato e Dalla erano di casa a Milo: e chissà quante volte hanno attraversato la piazza Belvedere Giovanna D’Aragona, con la quinta maestosa dell’Etna da un lato e l’azzurro Jonio dall’altro. Adesso ci si sono stabiliti. Al centro. Seduto al pianoforte, Lucio Dalla sembra pizzicare le prime note di una nuova canzone; appoggiato al piano Franco Battiato ascolta pensoso. Incuranti della gente che passa accanto o si accosta incuriosita. D’altronde c’è stata sempre empatia col proprio popolo, discreta e melanconica.

Le loro canzoni sono la colonna sonora della vita di ognuno di essi – di ognuno di noi – dei momenti felici, scuri, difficili, strani. Per questo, ora, al centro di quella piazza anche se fusi nel bronzo, fanno parte del paesaggio umano come le quinte maestose e immobili nel tempo, e gli uomini che vanno e vengono, discutono, scherzano, si danno di gomito (benedetto Covid, come ci siamo ridotti!); e qualcuno canticchia mentalmente – magari – Piazza grande o Povera patria, che sono pure attuali e in tema.

All’inaugurazione del monumento bronzeo, opera dello scultore acese Placido Calì, giorni fa il prof. Paolo Giansiracusa, lo ribadiva al folto pubblico presente “Un monumento vivo, interattivo, intorno al quale e dentro il quale, voi potete entrare; voi come altri: tutti quelli che vorranno venire qui.”

Metti, una sera a Milo: piazza ‘Belvedere Giovanna d’Aragona’ l’Etna e il mare e accanto Battiato, Dalla e la poesia…
Banner: Milo (CT), 12 agosto 2022. Inaugurazione del monumento bronzeo, dedicato a F. Battiato e L. Dalla, dello scultore Placido Calì. (Foto P. Giansiracusa)