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Preside Daniela Lo Verde

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di L’Alieno

Nella triste storia della Preside palermitana “antimafia”, Daniela Lo Verde, c’è qualcosa che va molto oltre ai fatti illeciti contestati e raccontati dagli stessi filmati dei Carabinieri.
Qui non siamo soltanto di fronte ad una squallida e volgare ladruncola (con i suoi squallidi e volgari complici) che senza vergogna, e dietro il vessillo dell’antimafia, rubava di tutto dalla scuola che dirigeva, persino dalla mensa dei bambini. Siamo al tentativo di uccidere la speranza degli onesti, in una regione dove niente sembra come appare e dove dio e il diavolo convivono da buoni vicini di casa.

2020. La Preside Daniela Lo Verde riceve l’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica” dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto tg24.sky.it)

È la stessa Sicilia della “mafia dell’antimafia” che richiama alla mente il cosiddetto “Sistema Montante” e delle cosiddette Associazioni antiracket, dove le “svolte legalitarie” erano servite solo da paravento dietro cui occultare meglio attività criminose e rapporti mafiosi. La Sicilia della (ex) Giudice Silvana Saguto che presiedeva la “Sezione misure di prevenzione” del Tribunale di Palermo (8 anni e sei mesi di carcere) che, secondo i giudici, dietro al solito vessillo dell’antimafia, trafficava in nomine e si era guadagnata l’appellativo di “regina” dei beni confiscati alla mafia. La Sicilia della “borghesia mafiosa”, ovvero di quella zona grigia formata “da membri delle istituzioni, da attori politici ed economici che hanno un ruolo preminente nei diversi territori e che costituiscono un sistema di potere (mafioso)…”

L’Istituto scolastico “Giovanni Falcone”, nel quartiere Zen di Palermo, e la sua (ex) Preside Lo Verde (foto tecnicadellascuola.it)

Va da sé che la Preside Lo Verde, in questa terra, non è una disgraziata eccezione, ma solo l’ultima furfante, di una lunga serie, ad alzare il vessillo della legalità per nascondere meglio i propri intenti criminosi. Comportamenti criminali miseri, da rubagalline, in questo caso, per sottrarre quanto possibile da una scuola di frontiera.
Per questo la Lo Verde meriterebbe dalla Giustizia una pena esemplare. Rubare la speranza, far si che ci si convinca che nessun riscatto sia possibile in questa disgraziata terra, è un danno morale che va molto al di là dei semplici fatti contestati.

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