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priorità ai temi ambientali

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di Miriana Iacono

Il 10 Aprile sarà una data da ricordare a Chiaramonte. Grazie all’Associazione Puliamo Chiaramonte si è realizzato l’atteso evento “Plastic Free”, che ha visto la partecipazione di quasi un centinaio di volontari e di diverse associazioni locali. Tutti uniti nel nome della cura e la valorizzazione dell’ambiente.

“Plastic Free” è anche un’associazione che da anni si batte in tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali. In particolare sulla pericolosità della plastica. Tra i diversi appuntamenti organizzati in provincia, domenica scorsa, appunto, c’è stato il rendez-vous di contrada Scornavacche (importante anche per la presenza di un sito archeologico molto significativo, di epoca greca).

(foto viverelasicilia.com)

La “giornata ecologica” è stata resa possibile anche grazie alla società Mecogest e ai volontari del gruppo Alfa della Protezione Civile, che hanno messo a disposizione i loro mezzi, e per la fattiva collaborazione di diverse associazioni attive nel nostro territorio: Carato, Arà, PassoPasso, Agricoltore per passione e oltreimuri.blog.

Una vera e propria festa che ha visto la partecipazione di adulti e bambini, attivisti e semplici cittadini, che hanno ridato dignità ad un’area fortemente inquinata da rifiuti di ogni tipo e dimenticata dalle istituzioni. La dimostrazione che lavorando insieme dal basso per un comune obiettivo si può pervenire a piccoli-grandi risultati, oltre a irrobustire una rete sociale sempre più attiva e sensibile alle tematiche ambientali.

Tra i magnifici alberi di sughero e i campi agricoli, a fine giornata sono stati riempiti di rifiuti più di 500 sacchi di grandi dimensioni. Per darvi un’idea più precisa dell’inciviltà che regna sovrana nelle campagne, si sono rinvenuti: mucchi di materiali edili, una vasca da bagno, diversi lavabi, divani, pneumatici di tutte le dimensioni, indumenti, scarpe e accessori femminili (anche di un famoso brand italiano), bottiglie di vetro e plastica, cartucce da sparo, blister di medicinali, “sculture”, infissi, cassette in legno e plastica, teli di plastica, accessori natalizi, fiori finti, latte e lattine di ogni misura, contenitori di vario genere, reti metalliche, attrezzi agricoli… e chi più ne ha più ne metta.

Ribadito che l’obiettivo primario di Puliamo Chiaramonte era la bonifica dell’area selezionata, in realtà il messaggio, chiaro e forte, è stato rivolto anche ai politici presenti all’evento, già scesi in campo per l’occasione delle prossime elezioni amministrative chiaramontane. Una giornata che ha avuto anche il merito, in tal senso, di vedere uniti amichevolmente, per il medesimo obiettivo, due dei candidati a sindaco: Iacono e Cutello.

La nostra speranza adesso è che quell’area bonificata dai rifiuti possa rimanere pulita e rispettata responsabilmente da tutti. Sperando pure che i buoni propositi annunciati dai politici presenti non vengano presto dimenticati o sottovalutati dopo le elezioni. Vigileremo!

“Un impegno e un’attenzione costante oggi, ci permetteranno di avere ancora un Pianeta domani” recita il motto di Plastic Free. Un motto che desideriamo far nostro per la tutela del nostro affascinante territorio e la nostra stessa salute.

di L’Alieno

“A che serve discutere di progetti politici da realizzare in un futuro troppo lontano?” – disse Ciccio
“Il nostro mandato dura 5 anni. Che ci importa?” – rispose Cola
“Appunto! A noi servono progetti che ci consentono un ritorno di consenso immediato. Sennò chi ce li darà i voti alle prossime elezioni” – incalzò Ciccio.

Potrebbe svolgersi così un breve e banale dialogo tra due qualsiasi politici di oggi (con nomi di fantasia) intorno al disinteresse per quei progetti a medio-lungo termine che fanno la differenza, ma richiedono lungimiranza e una visione precisa del futuro. Ovviamente consapevoli che non si potrà passare subito all’incasso (del consenso) su quelle scelte.

Vogliamo continuare a navigare a vista tirando a campare? “Per ora partiemmu e poi comu veni si cunta?” Discutendo solo di amenità e contingenze varie? Oppure esiste un margine per discutere di progetti futuri importanti come, ad esempio, le scelte di sviluppo urbanistico?

Che vogliamo farne dei nostri centri storici? Quartieri sempre più socialmente disagiati, con valori immobiliari prossimi allo zero? O ci convinciamo che dobbiamo ripartire proprio da lì, perché lì sta la nostra bellezza e l’interesse che possiamo suscitare nel potenziale turista?

Dobbiamo continuare a considerare l’investimento in cultura come un sovrappiù che non dà pane per mangiare? Oppure possiamo ripensarlo in una visione più al passo con i tempi, come occasione che potrebbe dare visibilità alle città e lavoro per i giovani istruiti costretti a cercare fortuna altrove? (Si veda l’esempio virtuoso dell’IMMF festival a Chiaramonte)

Quale importanza vogliamo assegnare alle tante questioni ambientali aperte? La stessa quasi inesistente del passato oppure vogliamo metterle in agenda come assolute priorità?

Cultura e competenze devono continuare ad essere considerate semplici parolacce? Oppure chiavi del successo in qualsiasi campo, politica compresa?
Sia chiaro, rimane ben poco tempo per decidere in quale direzione andare.