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Puliamo Chiaramonte

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di Giuseppe Cultrera

Puliamo Chiaramonte dedica la giornata di domani alla cura di un pezzo vitale del proprio territorio: l’area circostante la sorgente Ferriero, comprese le quatto fontanelle e l’abbeveratoio. Uno dei tanti sabati di volontariato attivo e propositivo.puliamo chiaramonte

Questa volta l’attenzione è rivolta, oltre che alla pulizia di uno spazio pubblico, a un bene comune, quale è l’acqua, sempre più insidiato nella sua integrità e sussistenza. Erano quasi un centinaio, tra piccole medie e grandi, le sorgenti nel territorio chiaramontano che, nel passato, dissetavano uomini e animali (da lavoro e da allevamento) e che, infine, azionavano macchine idrauliche (mulini ad acqua), riempivano cisterne (gebbie) per l’irrigazione o raggiungevano attraverso condotte (saie) appezzamenti di terreno irriguo o orticelli. Gran parte della comunità ne traeva vantaggio e pertanto era attenta alla sua conservazione e tutela. Con la ‘rivoluzione industriale’ e il progresso tecnologico moderno l’abbandono di queste microstrutture, dove la manualità era primaria e continuata, è stato lento ma inesorabile. Oggi il numero di sorgenti, fontane, abbeveratoi, lavatoi pubblici, fontanelle cittadine, è molto inferiore al secolo scorso; e le presenze esigue, sono spesso soltanto reperti privi di una funzione attiva.puliamo chiaramonte

Eppure solo sul lato sud occidentale della città dove si trova la sorgente del Ferriero erano presenti oltre alle quattro cannelle che erogavano l’acqua potabile, un abbeveratoio ampio per gli animali domestici, un grande lavatoio pubblico e poco discosto, utilizzando sempre l’acqua della sorgente, il mulino ad acqua del Conte (e poi della famiglia Cannizzo, dal XVI secolo). La stessa acqua azionava un altro mulino, ancora più in basso nella cava del Ferriero, nelle vicinanze della Chiesa di S. Vito. Proprio accanto a questa chiesa – dove oggi c’è il nuovo campanile, grosso modo – sgorgava da una grotta una sorgente, quella di Santa Maria della Stella, la cui chiesetta sorgeva proprio sulla grotta, quasi a sacralizzarla. Anche qui una piccola fontana raccoglieva l’acqua e la rilasciava all’abbeveratoio e al lavatoio pubblico, contigui.puliamo chiaramonte

Ne parleremo, nella festa conclusiva della giornata, alla quale siete tutti invitati.

Un breve racconto, supportato da documentazione, che potrete più ampiamente leggere in alcuni articoli già pubblicati in questo blog; i cui link, per la vostra curiosità, riporto di seguito:

Riscoprire il Ferriero

Fontane e fontanelle

Esistono ancora i mulini ad acqua?

Il lago che non c’è più

Chiare fresche e dolci acque

La fontana della discordia

Pomilia una sciarra di famiglia

Appena si rasserenerà il tempo

Mulina e mulinara

I sette mulini del torrente Morana

I mulini del Ferriero e di Cifali 

Foto di Luca Ventura.

di L’Alieno

L’immagine dei due candidati a sindaco che, invece di polemizzare si aiutano reciprocamente per pulire una zona della campagna chiaramontana, meriterebbe di vincere il premio “foto dell’anno” del piccolo paesino ibleo, se esistesse un premio di questo genere. Grazie alla bravissima Miriana Iacono, autrice dell’articolo di giovedì scorso, su questo blog e a Giovanni Garretto, autore della foto.

(Da sx) Gaetano Iacono e Mario Cutello, al momento i due candidati a Sindaco per le elezioni amministrative del prossimo Giugno a Chiaramonte

A qualcuno invece potrebbe apparire quasi banale quella foto, ma non lo è. Checché se ne possa dire, credo che dietro non ci sia stata solo un’esclusiva volontà di fare “passerella elettorale”. Sembra genuina la volontà di partecipare, al di là delle appartenenze.
L’una volontà non escluderebbe l’altra? Va bene lo stesso se si può conciliare (e si può) uno scopo meritevole con un momento di visibilità. Probabilmente hanno torto solo gli assenti. Cioè chi ha snobbato l’occasione e non ha voluto sporcarsi le mani.

Per carità, non voglio enfatizzare troppo l’evento. Quando la campagna elettorale entrerà nel vivo, il bon ton di domenica 10 Aprile potrebbe diventare un lontano ricordo. Eppure la potenza evocativa di quell’immagine, che appare senz’altro genuina nel momento in cui è stata scattata, ci fa ben sperare in un clima un po’ più civile e disteso (scrivo “un po’” non per caso) dopo anni di scontri faziosi e pozzi avvelenati.

Un gruppo di partecipanti all’evento “Pastic free” organizzato dal gruppo Puliamo Chiaramonte

La politica a tutti i livelli ha bisogno di tornare a usare toni più rilassati. I cittadini chiedono più collaborazione e meno polemiche, perché lo scopo non può che essere il bene comune della città, non quello di una parte a scapito dell’altra. Grazie dunque alla meritoria iniziativa di “Puliamo Chiaramonte” che, per inciso, si sbraccia (letteralmente) da tempo contro l’inciviltà dei tanti bipedi che non si fanno scrupoli di inquinare la terra in cui tutti noi viviamo, compresi loro e i loro figli.

Una parte di spazzatura raccolta in contrada Scornavacche. L’indice di un degrado morale ancorché materiale

Ecco. Ripartiamo da qui. Da questo rinnovato spirito costruttivo per andare avanti: politica e società civile, insieme. Le idee diverse ci stanno e ci staranno pure in seguito, il confronto duro anche, ma l’osservanza delle regole democratiche, il rispetto tra chi vincerà e chi no, dovranno tornare obbligatoriamente ad esserci.