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di Giovanni Catania

‘È camminando che si fa il cammino’: così sosteneva Antonio Machado e non aveva tutti i torti. Crescendo un passo alla volta, come abbiamo visto, Radio Monti iblei era riuscita a raggiungere traguardi notevoli coprendo buona metà della Sicilia. Soprattutto aveva portato in ogni casa un po’ di allegria, serenità e spensieratezza. Bisognava essere giovani a quei tempi per capire come e quanto, in mancanza dei ‘social’, RMI riempiva le giornate di ognuno.

Cosa c’era di più bello della possibilità di chiedere il proprio brano preferito o di farlo ascoltare, con dedica personalizzata, ad una persona cara? L’effetto semplice e sorprendente di un pensiero in musica che arrivava, rinnovando ogni volta la propria magia, mentre si era in auto, a casa, oppure a lavoro. Regalava ai tantissimi ascoltatori una carezza alla propria anima.

Il successo si era consolidato e, via via, altre trasmissioni continuavano a nascere e altri speaker si aggiungevano.

Music for fan  – programma condotto da Paolo Gulino.
Con la sua trasmissione rallegrava un target di pubblico variegato, ma soprattutto estimatore dello sport automobilistico. Passione che lo portò anche a diventare provetto pilota e partecipare alla ‘Coppa Monti Iblei’.

Paolo Gulino

Di mattina Insieme – programma condotto da Vito Calabrese e Giovanni Nobile.
Fu il primo tentativo di contenitore mattutino condotto da due Dj esperti della RMI, seppure dallo stile molto diverso. A giorni alterni presentavano una riuscita trasmissione dal pubblico eterogeneo: casalinghe, lavoratori e automobilisti.
Di seguito la bellissima sigla del programma quando era condotto da Tony London.

Vito Calabrese (Tony London) e Giovanni Nobile

All’inizio del 1979 si cominciavano ad avvertire epocali cambiamenti nella società e nell’innovazione tecnologica, con la nascita di nuovi mezzi di comunicazione di massa. Erano comparse le prime Tv private e le radio libere, per parare il colpo, cercavano di collaborare al fine di costituire di fatto dei grandi network e così coprire larga parte del territorio regionale e nazionale.

La stessa burocrazia contribuì ai cambiamenti provocando difficoltà economiche alle radio locali. Bisognava assumere (con busta paga) i disc jockey, regolarizzare gli studi da dove si trasmetteva e tutto ciò, ovviamente, non era alla portata di tutte le singole realtà. Ma non furono questi i motivi che determinarono le difficoltà di Radio Monti Iblei. Ascolti e raccolta pubblicitaria andavano benissimo permettendoci di coprire le spese e continuare sull’onda del nostro successo. Ma forse fu proprio quel successo (inteso come invidia della concorrenza) che ci penalizzò fortemente.

Le prime TV private: Telemilano

Il Furto
La mattina del 4 Agosto 1979 il Presidente Fornaro, arrivato per primo presso gli studi della radio, trovò una spiacevolissima sorpresa: porta aperta e serratura manomessa. Lo studio era stato svuotato. Non era rimasto che qualche disco rotto sul pavimento, pezzi di cavi tagliati e niente di più. Nella notte avevano rubato tutto! Quando anche tutti gli altri accorremmo in Radio trovammo un uomo avvilito e deluso. Nessuno di noi aveva voglia di proferire parola. Era la fine di un sogno. Avvertivamo l’esigenza di reagire in qualche modo, di riprendere subito le trasmissioni, ma come? Ci venne in mente di fare una colletta tra gli ascoltatori e così fu!

La colletta
La persona che più si adoperò ottenendo risultati fantastici fu il nostro Vincenzo Guastella, che così racconta quella esperienza: Ricordo la grande delusione che provai insieme a tutti gli altri ragazzi quando arrivammo in studio. Francesco era affranto come tutti. Così decisi di darmi una mossa per raccogliere quei fondi necessari e poter ricomprare l’attrezzatura. Feci l’intero giro delle campagne di Chiaramonte, da solo, e raccolsi una grossa somma per l’epoca che consegnai a Ciccio Fornaro. Lui rimase senza parole e mi ringraziò emozionato con un caloroso abbraccio’.In effetti Vincenzo non lo dice, ma fu artefice di una vera e propria impresa dimostrando quanto i nostri ascoltatori si erano affezionati a RMI. Contribuì larga parte della popolazione chiaramontana e si raggiunse la considerevole cifra di 2 milioni di lire. Considerato che per aprire la radio qualche anno prima erano bastati 600 mila lire, potete immaginare lo stupore di tutti.

Vincenzo Guastella

L’epilogo
Ciccio Fornaro investì tutta la somma raccolta, aggiunse qualcosa di suo, e Radio Monti Iblei ripartì. Dalla storica sede però ci trasferimmo in altro luogo più sicuro: proprio a metà della scalinata che porta alla chiesa di San Giovanni, in via Barbarano.

Via Barbarano, sito della nuova sede

E da lì si ricominciò con altri programmi e nuovi Dj, qualcuno abbandonò qualcuno si aggiunse, ma le trasmissioni proseguirono. Rimanemmo in quella sede fino al 1981.
Facendo adesso un passo indietro, quando la burocrazia cominciò a renderci la vita difficile, si verificò pure che alcuni di noi andarono a studiare in sedi universitarie distanti dal nostro paesino, mentre altri partirono per il servizio di leva obbligatorio. La Radio ineluttabilmente aveva cominciato la sua parabola discendente.

Il presidente Ciccio Fornaro

Intanto il Presidente, per risparmiare sulle spese di affitto, trasferì tutta l’apparecchiatura nella sua residenza di via Ferriero e, nel 1982, nella nuova residenza di Piano dell’acqua. Ormai si trasmetteva soltanto musica tutto il giorno, quasi senza più programmi.

Un ultimo tentativo di rilancio fu fatto nel 1983 utilizzando le nuove modalità, ovvero entrando a far parte di un network insieme ad altre radio libere. In tal senso fu scelta Radio M1 di Modica, ma durò lo spazio di pochi mesi.
In tutte queste ultime vicende un altro valido giovane chiaramontano aveva collaborato intensamente con la Radio: Mario Molè. 

Mario Molè

Mario conduceva un programma di dediche e richieste: Good Dinner (dalle 12,30 alle 14,00) e di lì a poco ne divenne addirittura il nuovo proprietario dopo l’acquisto delle attrezzature e delle frequenze. Si aprì così un nuovo capitolo della storia che durò quasi un decennio fino al 1992, anno della definitiva chiusura. Ma questa è tutta un’altra storia.

Per Francesco Fornaro e i suoi ‘ragazzi’, come ancora oggi ci chiama, era finita un’epoca. Era stato tutto così bello, intenso ed importante, per noi giovani come per tutto il nostro territorio. A tal proposito la rivista mensile della Provincia Ragionale di Ragusa, pochi anni fa, ha voluto ricordare quella fantastica avventura. E lo stesso Giuseppe D’avola, poeta dialettale, ha voluto ricordare RMI in una sua pubblicazione dal titolo ‘Cusirità’.

L’articolo sulla RMI pubblicato sul mensile ufficiale della Provincia Regionale di Ragusa

In una recente intervista, il noto giornalista Gigi Marzullo, fece una bellissima domanda a Rosario Fiorello. Anche a me piace chiudere con quella stessa domanda e la rivolgo a tutti voi che avete seguito con interesse e passione quest’epopea di Radio Monti Iblei:
‘sono più le cose belle che finiscono? O le cose sono più belle perché finiscono?’
F
atecelo sapere, ciao! (Link alla puntata precedente. Cliccare qui!)

di Giovanni Catania

Radio Monti Iblei, come abbiamo visto, si era ricavata un considerevole spazio nell’etere dell’isola, riscuotendo un successo insperato. I programmi radio trattati nella precedente puntata sono stati senza dubbio quelli trainanti nei palinsesti. Tuttavia le giornate di programmazione quotidiana bisognava riempirle, così la squadra venne ampliata grazie all’arrivo di altri ragazzi e ragazze (poche in verità) che dimostrarono subito grande entusiasmo.
Di seguito propongo una carrellata di altre trasmissioni creative, nate sull’onda del successo di RMI in un’era particolarmente feconda.

Salvatore Interlandi al telefono della RMI, davanti alla consolle, con un disco dei Pooh

Shopping – programma condotto da Salvatore Interlandi.
Bravissimo Dj, Salvatore conduceva alcuni programmi di musica italiana popolare in fasce orarie diverse. Elegante, con voce suadente e garbata priva di inflessioni dialettali, riuscì in poco tempo a diventare una grande risorsa per l’emittente. Peraltro fu proprio lui a gestire uno dei giorni più importanti vissuti in radio e cioè il 24 agosto 1977: data del matrimonio del presidente Ciccio Fornaro, che fu anche l’occasione per avere un’idea della quantità di ascoltatori della RMI.

Ancora Salvatore Interlandi alle prese con la consolle della RMI

Le dediche e i saluti per gli sposi Francesco e Nella cominciarono dal primo programma del mattino e proseguirono fino a tarda notte, quantificabili in oltre duemila messaggi! Tutti i conduttori si alternarono per pochi minuti ai microfoni per salutare gli sposi con le proprie sigle e voci, prima di recarsi alla cena-evento di oltre 400 invitati presso la sala trattenimenti ‘Villa Orchidea’ (da poco inaugurata).

La trasmissione più seguita quel giorno fu, appunto, quella di Salvatore Interlandi che sarebbe dovuta durare un’ora e invece durò quasi tre. Siamo riusciti, grazie ad un lavoro certosino della redazione del Blog, a recuperare alcuni frammenti che vogliamo regalarvi.

Gente distratta – programma condotto da Giovanni Iurato
Fu uno dei giovani più interessanti in quella fase. Arrivò a condurre due trasmissioni simili ma in stagioni diverse. L’invernale ‘Gente Distratta’, dalle 18.00 alle 20.00, con musica più colta e jazz più impegnativo e l’estivo ‘Boomerang con un’impostazione più sbarazzina: musica cubana, sudamericana e jazz leggero. Andavano in onda tre volte la settimana, stessa fascia oraria, con un’audience eterogenea e scambi di opinioni musicali con gli ascoltatori.

Giovanni Iurato in azione durante uno dei suoi programmi radio

Giovanni così ricorda la sua esperienza: “il mio ingresso in RMI avvenne in punta di piedi nel periodo in cui la Radio era già una solida realtà e noi esordienti consideravamo i suoi Dj addirittura dei ‘mostri sacri’. Ricordo il giorno quando il sottoscritto, Pino Brullo e Gianni Distefano fummo convocati per un provino. Avvenne alla presenza di Antonio Nicosia, Ciccio Fornaro e, se non ricordo male, Saro Cavallo. Andò bene e fu Antonio stesso a suggerirmi la tipologia di programma da condurre. Accettai senza esitare anche se avrei preferito qualcosa di meno impegnativo. Non mi sembrava facile diventare popolare trasmettendo John Coltrane, Duke Ellington o Dizzy Gillespie. Dovetti comunque ricredermi perché il programma ebbe un discreto successo tra gli appassionati. Pochi i mezzi a nostra disposizione: un microfono, un mixer a sei canali, due piatti e una piastra. Non potrò mai dimenticare un simpatico aneddoto che fa capire quanta passione e professionalità riuscivano a metterci i nostri Dj. Una mattina ascoltando RMI da casa, trasmetteva Vito Calabrese (Tony London), all’improvviso udii chiaramente un effetto ‘eco’. Pensai subito all’acquisto di un nuovo mixer e per la curiosità di vederlo subito mi precipitai in radio. Invece no, ahimè, era stato solo un effetto dovuto alla modulazione della voce del Dj, allontanando il microfono e aprendo il canale del piatto in modo sorprendente. Cose da esperti professionisti!”
La sigla del programma era ‘Mirage’ di Jean Luc Ponty.

Giovanni Iurato al microfono della RMI. Si può notare l’essenzialità della consolle

Rock Musik – programma condotto da Vito Perremuto
Insieme a Salvatore D’Avola, è stato il pioniere dell’hard-rock in provincia. Vito trasmetteva in solitario un tipo di musica piuttosto di nicchia per l’epoca. Non erano in molti, infatti, ad ascoltare gli Status Quo, i Led Zeppelin, i Deep Purple, gli Iron Maiden, i Doors, e tanti altri. Studiava alla Facoltà di Medicina di Catania, città da sempre patria della musica in Sicilia e ciò gli permetteva di avvantaggiarsi nella conoscenza della ‘New Wave’ musicale britannica e americana. Aveva anche altre trasmissioni in fasce orarie diverse insieme a Peppino Nicastro.

Vito Perremuto in una foto dell’epoca

Erre – programma condotto da Giuseppe Nicastro
Anche l’ex sindaco della città si cimentò, con discreto successo, nei panni di Dj dai microfoni di RMI. La sua carriera ebbe inizio sin dai tempi della RCK55 di cui abbiamo parlato nella prima puntata. Conduceva una trasmissione di musica italiana con dediche, dalle 14.00 alle 15.00. Poi la sera altra avventura insieme a Vito Perremuto con telefonate in diretta (primi esperimenti). Infine anche una trasmissione domenicale di musica varia verso l’ora del pranzo. Era un orario rifiutato da tutti per evitare litigi in famiglia, ma a casa Nicastro fortunatamente si pranzava tardi!

Il giovanissimo Peppino Nicastro

Peppino fu il primo maratoneta in radio. In un’indimenticabile pasquetta dell’epoca rimase in onda dalle 9 del mattino fino alle 19 della sera, anticipando di fatto le maratone televisive che qualche anno dopo avrebbe fatto Enrico Mentana! Peraltro diede la possibilità a tutti noi di fare la classica scampagnata con gli amici. Consuetudine che a lui, invece, importava poco o nulla. Probabilmente in quelle occasioni (ne fece più di una pasquetta) si specializzò in quell’arte oratoria che gli sarebbe tornata utile da stimato avvocato negli anni successivi.

L’uccello preistorico ‘Scarpantibus’ creato e animato da Giorgio Bracardi

L’idea del personaggio ‘Prof. Prelibatis‘ nacque ai tempi di ‘Alto Gradimento’ su Radio Rai, programma condotto da Renzo Arbore, Gianni Boncompagni e Mario Marenco negli anni ’70. In quella storica trasmissione spopolava un personaggio, inventato e interpretato da Giorgio Bracardi: ‘Scarpantibus’, ovvero un presunto uccello raro preistorico (scoperto nel deserto del Nicaragua), somigliante ad uno struzzo, che affascinava gli ascoltatori con versi incomprensibili e disarticolati. Radio Monti Iblei, che non si faceva mancare nulla, inventò così il ‘Prof. Prelibatis’, che a modo suo e in modo ironico e forse poco comprensibile, dettava ricette siciliane farlocche alle casalinghe che di certo si saranno divertite tantissimo, salvo che non le abbiano davvero messe in pratica. Chi era il ‘Prof Prelibatis’? Lasciamo per ora un alone di mistero..

Saro Gravina in versione giovane anni ’70 con la sua Mini. Insieme a Giovanni Catania costituivano un affiatato duo di Dj

‘Cosa Antichi’ Program – programma condotto da Giovanni Catania e Rosario (Saro) Gravina.
Un programma di tradizioni siciliane e detti popolari con indovinelli (miniminagghi) a cui gli ascoltatori cercavano di dare una corretta interpretazione in diretta telefonica. Andava in onda di sera e lo conducevano due cavalli di razza sul tema che avevano scelto, come sigla di apertura, ‘Chitarra Romana’ di Claudio Villa. Grazie all’aria un po’ sbarazzina, il gradevole savoir faire dei conduttori e la voluta leggerezza, il programma ebbe anche un’interessante valenza culturale che permise di capire meglio l’evoluzione dei costumi e degli stili di vita nella nostra isola. Fu uno dei primi programmi a premi: chi dava le risposte esatte per gli indovinelli riceveva in premio un disco 45 giri del valore di ben 1600 lire. Cose da preistoria!

Giovanni Catania (ex comandante dei Vigili Urbani) all’epoca ventenne

Musik Market – programma condotto da Vincenzo Guastella
Anche lui fu tra i fondatori della RMI e si rese protagonista anche di una vicenda eccezionale che racconteremo nell’ultima puntata. Vincenzo così racconta la sua esperienza: “ricordo con piacere i tempi della RMI. Conducevo due appuntamenti giornalieri, dal lunedì al sabato. ‘Musik Markert’, che andava in onda dalle 12,30 alle alle 13,30, seguitissimo e interamente impostato sulle richieste degli ascoltatori, e ‘Io, Tu, Noi, Tutti’: trasmissione basata anch’essa sulle richieste degli ascoltatori, che però dovevano formularle tramite lettera. Ricordo che ne arrivavano talmente tante che faticavamo a poterle evadere tutte. Mentre al telefono, che squillava in continuazione, avevamo destinato un apposito collaboratore”. La sigla del programma delle 12.30 era la splendida ‘Aggiungi un posto a tavola’ di Johnny Dorelli.

il bel ventenne Vincenzo Guastella

La raccolta pubblicitaria intanto andava bene e permetteva una tranquilla gestione economica della Radio. Merito del nostro contabile e direttore marketing, Paolo Stracquadaini, con l’ausilio del Presidente.  La pubblicità in radio veniva confezionata in un’accattivante colonna sonora scelta ad hoc per le aziende e le attività commerciali interessate e con le voci che i nostri clienti preferivano. Spesso per le voci maschili la scelta ricadeva su Vito Calabrese, Antonio Nicosia o Rosario Cavallo. Le voci femminili, invece, furono principalmente due: Cinzia Lo Tauro e Maria Concetta Buonfine, scelte per la spiccata personalità, la perfezione della dizione e la riconosciuta eleganza. Due belle signore, oggi, alle quali la Radio deve tanto.

Cinzia Lo Tauro, voce ‘esotica’ della pubblicità RMI

Cinzia è stata anche un’autentica attivista per tutte le iniziative giovanili della città. La sua voce risultò subito molto richiesta e gradita per la leggera inflessione esotica che colpiva il pubblico (era di origine catanese). Fatto che la rendeva immediatamente riconoscibile e apprezzata. Il padre, il compianto dott. Sebastiano Lo Tauro, di Militello in Val di Catania, era stimato medico di base e fu attivo professionalmente a Chiaramonte per una lunghissima stagione, ricoprendo pure la carica di Sindaco (DC) negli anni ’70.

L’altra voce femminile fu quella di Maria Concetta Buonfine, che si avvicinò alla radio grazie allo zio Salvatore Interlandi e in breve conquistò tutti per la sua carica di simpatia e la personalità prorompente. Furono molti i titolari di attività commerciali e ristoranti che richiesero la sua voce per i loro spot.

Maria Concetta Buonfine, l’altra apprezzata voce della pubblicità RMI

Però l’unica donna ad aver avuto una vera e propria trasmissione, almeno in quel periodo, fu Silvana Salamone, sorella di Gaetano (Dj di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata), seppur per una breve stagione. Conduceva un programma di musica varia due pomeriggi la settimana collaborata dall’amica Giovanna Ventura.

Silvana Salamone, l’unica Dj donna del tempo

Una menzione speciale, a mo’ di ringraziamento, la voglio rivolgere anche alle altre donne che hanno collaborato con la nostra Radio senza mai, come tutti noi, chiedere nulla in cambio, ma esclusivamente per il piacere di partecipare ad una novità rivoluzionaria per i tempi. Parlo di Maria Di Vita che collaborò il padre (il prof. Salvatore Di Vita – vedi puntata precedente) bravissima a fornire il supporto documentale. Un apprezzabile contributo lo diede anche Rita Lusi per la disponibilità, l’allegra spensieratezza e, perché no, anche per i suoi ottimi caffè.

Maria Di Vita. Collaborava il padre Salvatore durante il suo programma

Il nostro blog spero possa dare a tutte (e a tutti) l’impagabile opportunità di oltrepassare ‘il livellante fiume del tempo’ come direbbe l’amato maestro, Francesco Guccini.
La bellissima esperienza delle radio libere, tuttavia, cominciava ad essere minacciata dall’arrivo dei facoltosi imprenditori nel nord e dall’escamotage utilizzato per trasmettere
 su tutto il territorio nazionale (aggirando la legge). Per di più era iniziata la rivoluzionaria stagione delle televisioni libere.

Alla Radio Monti iblei capitò in quella fase anche uno spiacevole episodio che contribuì a far scemare l’entusiasmo del nostro Presidente. Ve lo racconterò nell’ultima puntata, ma sappiate che la nostra storia riserverà ancora altri colpi di scena… Ciao a tutti e alla prossima!   (Link alla puntata precedente. Cliccate qui!) (Link alla puntata successiva. Cliccate qui!)

di Giovanni Catania

Nella presente nota vedremo chi sono stati i conduttori e quali i programmi più seguiti e più richiesti, ovvero quelli rimasti nell’immaginario collettivo. Di seguito, nel dettaglio, titoli, sigle e speaker che hanno avuto addirittura dei veri e propri fan club o gruppi d’ascolto, contribuendo alla conoscenza di ‘Radio Monti Iblei’ e di Chiaramonte aldilà dei nostri confini territoriali.

da destra: Saro Gravina, Sergio Cultrera, Vito Calabrese, Giuseppe Arabito, Francesco Fornaro, Salvatore D’Avola e Giovanni La Terra

Sinusoide – programma condotto da Giovanni Catania e Rosario (Saro) Cavallo

Era una trasmissione di sola musica italiana in cui dediche e richieste spesso superavano la nostra capacità di evaderle. Si faticava parecchio ad accontentare tutti e la notorietà via via acquisita dai conduttori, fece sì che le dediche arrivassero da mezza Sicilia. Bisogna anche ricordare che inizialmente la nostra Radio non aveva nemmeno una linea telefonica e le chiamate si ricevevano sull’apparecchio telefonico di casa Lusi. Due persone per un’ora intera si alternavano a fare da ‘corrieri’ con i foglietti da portare in studio.

Giovanni Catania

Erano in tanti che dalle loro città ci venivano a trovare per conoscerci di persona.  Spesso venivamo invitati nelle discoteche di quelle città o addirittura a casa di intere famiglie che si riunivano per l’occasione. Con ‘Sinusoide’ nacquero amori, storie di amicizie e spesso ci si dava appuntamento per nuovi incontri. La trasmissione andava in onda tutti i pomeriggi alle 16 condotta dal sottoscritto e da Rosario, insieme o alternandoci alla regia e ai microfoni.

Rosario (Saro) Cavallo

MP3, Pensare, Proporre, Partecipare – programma condotto da Giovanni Scollo e Giovanni Nobile

E’ stato l’intrattenimento pomeridiano culturale per tanto tempo. Come potrete apprezzare dall’audio, i conduttori avevano scelto come sigla giustappunto Beethoven. Trattava musica di nicchia: da Ornella Vanoni a Bruno Martino, da Umberto Bindi a Frank Sinatra fino a Burt Bacharach e Severino Gazzelloni. Alternava aneddoti letterari, poetici e sociali, a interventi da parte degli ascoltatori. C’era una rubrica di psicologia per i più giovani e forniva informazioni persino di educazione sessuale, circostanza inedita per l’epoca.

Giovanni Scollo

In seno al programma fu istituito anche il primo concorso di poesia e rese popolare i versi di Jacques Prevért, uno dei poeti più amati dalle giovani generazioni. Nell’innovativo immaginario culturale dei conduttori si parlava persino di Charles Baudelaire e del suo immortale ‘istinto del bello’.
Due presentatori eleganti nella dizione, culturalmente preparati che riuscirono a creare eterogenei gruppi d’ascolto: giovani, casalinghe, universitari e professori. Un vero caso massmediologico per l’epoca.

Giovanni Nobile

Studio Tre – programma condotto da Vito Calabrese e Giuseppe Arabito

La trasmissione cult della RMI con disco music, pop, blues e, ovviamente, saluti e dediche. I due conduttori scelsero, sulla scia della moda degli inglesismi dell’epoca, due nomi d’arte che sono rimasti nella storia della radio: Tony White (Giuseppe Arabito) e Tony London (Vito Calabrese). Questa scelta portò loro (ma anche all’emittente) una grandissima notorietà. Si arrivò alla costituzione di veri e propri fan club e gruppi d’ascolto in mezza Sicilia e spesso venivano invitati nelle discoteche più trend della Sicilia orientale, ospiti dei loro fan club. Schiere di ragazze presidiavano giornalmente l’ingresso della Radio per conoscerli.

Vito Calabrese, in arte Tony London

La trasmissione, in realtà, era davvero meritevole. Mandavano in onda musica e artisti ancora poco conosciuti, con dischi acquistati appositamente da Vito Calabrese a Malta (che allora era La Mecca della musica inglese) o a Catania, vera patria della musica in Sicilia. Giuseppe Arabito invece se li faceva spedire da Roma, grazie ai parenti e agli amici, mesi prima che arrivassero nei jukebox siciliani. Dopo le 17,00 di solito si sostituivano le melodie italiane con quelle di Gloria Gaynor, Donna Summer, o con gli Eagles, i Jackson Five, la Love Unlimited Orchestra fino a Diana Ross, Bee Gees e Rod StewartLa trasmissione andava in onda tutti i giorni alle 17.30 e i due conduttori si alternavano al microfono e alla regia (i soldi erano pochi e bisognava arrangiarsi!).

Giuseppe (Peppino) Arabito, in arte Tony White (a centro)

‘Studio Tre’ ha lasciato il segno nella memoria di chi ha cantato e ballato quei brani diventati nel tempo vere e proprie icone musicali. L’ampia, variegata e innovativa scelta musicale dei Dj Tony London e Tony White ha segnato anche da noi il tramonto della cultura ‘hippie’ a favore di quella ‘edonista’, protagonista degli anni ottanta: una vera rivoluzione antropologica!

Uno dei gruppi pop più famosi dell’epoca: i Bee Gees (230 milioni di dischi venduti)

Macedonia sound – programma condotto da Francesco (Ciccio) Fornaro e Rosario (Saro) Cavallo

La trasmissione andava in onda la domenica mattina fino a mezzogiorno e trattava, come da titolo,  di musica di tutti i generi.  Fu inventata perché nessuno volevo trasmettere di domenica mattina e, soprattutto, perché non si poteva dire di no al presidente! Tuttavia la scelta si rivelò vincente in un segmento orario non coperto da nessun’altra emittente e conseguentemente ebbe un bacino d’ascolto vastissimo. Francesco Fornaro si palesò anche un ottimo catalizzatore di pubblico, grazie alle ricette da cucina suggerite dalle ascoltatrici e le dediche familiari domenicali. Il programma diventò ben presto un appuntamento imperdibile in tutte le case prima di mettere a tavola la pasta al forno!

Francesco (Ciccio) Fornaro

Francesco fu coadiuvato da tre dei Dj più bravi della Radio: Gaetano Salamone, Giovanni Scollo e, soprattutto, Rosario Cavallo, insieme al quale diventarono ‘i più amati dalle casalinghe’, anticipando di qualche anno un famoso slogan televisivo!

Francesco Fornaro in una foto recente

Antenna – programma condotto da Gaetano Salamone e Peppino Iannizzotto

È stata una delle trasmissioni serali che chiudevano la programmazione giornaliera della Radio. Musica impegnata e impegnativa, italiana o straniera, sapientemente pilotata dalla calde voci dei due conduttori che annunciavano brani musicali di intensa qualità: Mario Lavezzi, Riccardo Cocciante, Paolo Conte, Stefano Rosso, Bruno Lauzi, Ivano Fossati, Tom Jones, Carole King, per fare qualche nome. Oltre ai primi brani Jazz quasi popolare: Romano Mussolini, Franco Cerri e Tullio De Piscopo. I due conduttori avevano insistito molto per poter trasmettere musica con pochissime interruzione pubblicitarie e ci riuscirono. La trasmissione era colta e gradevole.

Gaetano Salamone (terzo da sinistra)

Decima ora – programma condotto da Salvatore D’Avola.
È stata l’ultima trasmissione quotidiana di Radio Monti Iblei, che poteva permettersi di trasmettere senza limiti di orario fino a tarda notte irradiando musica inglese pop, rock e jazz. Salvatore è stato uno dei massimi esperti musicali chiaramontani. Sassofonista e componente di vari gruppi in provincia, fece ascoltare per la prima volta in radio i mitici Pink Floyd. Dallo stile ‘progressive’ a quello ‘psichedelico’, passando per le sonorità rock più sofisticate, ‘Decima ora’ rappresentò un’assoluta novità musicale. Se centinaia di persone (e ne avevamo all’epoca i riscontri la mattina dopo) seguivano di notte la trasmissione, è perché il conduttore era riuscito a rendere la musica un pensiero, un volo, una fantasia comune.

Salvatore D’Avola

La programmazione della RMI, tuttavia, non è stata solo musica. C’era folklore, c’era informazione politica, c’erano addirittura i quiz con i premi ante litteram. Anche per queste trasmissioni, un breve excursus:

La politica e l’informazione erano affidate al coordinatore tecnico della RMI, Antonio Nicosia. Ascoltiamo dalla sua voce un piccolo pezzo del programma:

Antonio Nicosia

Sicilia Bedda – programma condotto dal prof. Salvatore Di Vita
Radio Monti Iblei ha avuto anche il piacere e l’onore di ospitare tra i suoi presentatori anche il Prof. Salvatore Di Vita, studioso delle tradizioni popolari siciliane. Conduceva questo programma in cui proponeva, con la sua riconosciuta professionalità, indovinelli e poesie dialettali. Ci fece conoscere il grande poeta siciliano Ignazio Buttitta e la magnifica voce di Rosa Balestrieri. Pensate, e lo dico ai più giovani, che Thom Yorke, leader dei ‘Radiohead’, ama le canzoni di Rosa Balestrieri al punto da aver inserito la voce dell’artista siciliana nella sua playlist Spotify, realizzata per Sonos Radio (una web radio)… E dire che noi l’ascoltavano già nel 1979!

Il prof. Salvatore Di Vita in una foto degli anni ’50

I nostri impegni in radio non finivano con questi programmi. Ad esempio, il sottoscritto curava e presentava, tre volte alla settimana, anche una trasmissione di musica popolare italiana e francese, nella quale raccontavo pure storie di vita dei cantautori italiani, mia vera passione.
La canzone d’autore, invece, era curata e presentata dal bravo Sebastiano Morando che fu il nostro Dj ‘straniero’, essendo rientrato dall’estero con la sua famiglia. Il suo esotico accento riuscì ad entusiasmare soprattutto le ascoltatrici! Di seguito un breve pezzo di ‘Wimpy’ (il suo programma)

Vito Calabrese conduceva anche un bel programma che ricorderanno solo i suoi più affezionati estimatori e di cui vi posto un piccolo estratto:

Sebastiano Morando (a centro in basso)

Le lunghe e fredde serate invernali chiaramontane sono state riscaldate anche dal programma ‘King’s club’ condotto da Giovanni Scollo: il ‘Linus‘ di Radio Monti Iblei. Presente in radio di mattina con programmi musicali, notizie e oroscopo, a mezzogiorno con ‘Aggiungi un disco a tavola’ e fino a sera tardi, appunto, con ‘King’s club’ a base di blues e jazz. Mentre Il rock vivo era nelle corde di Vito Perremuto che proponeva Deep Purple, Led Zeppelin, Queen e altro.

Radio Monti iblei non si è fatta mancare nulla negli anni, inventandosi persino un programma satirico con tre specialisti dell’ironia: Giovanni Catania (ex comandante della polizia locale), il compianto Giovanni La Terra e il prof. Prelibatis!!

Il compianto Giovanni La Terra

Di questo e di tanto altro parleremo però alla prossima puntata: presenteremo altri Dj, le donne della radio, aneddoti, vicende inedite e ancora altri podcast.
Se non vi ho annoiato, vi dò appuntamento a domenica prossima. Ciao! (Link alla seconda puntata. Clicca qui!) (Link alla puntata successiva. Clicca qui!)

di Giovanni Catania

La prima radio libera chiaramontana fu, dunque, Radio Chiaramonte Kanale 55 (RCK55), nel 1975. In un recente docufilm dedicato a Radio Monti Iblei (prodotto e realizzato dal film-maker Raffaele Catania con la collaborazione di Vito Marletta) uno dei fondatori della radio, nonché coordinatore dell’attività, Antonio Nicosia, così testimoniava: ‘Fu una esperienza esaltante perché in una realtà difficile come quella di Chiaramonte, dove le risorse economiche non erano tante, siamo riusciti, anzi, c’è riuscito soprattutto Ciccio Fornaro che finanziava l’intera produzione, a portare avanti un’iniziativa unica per tutto il nostro bacino d’utenza’
Già, è così!

il ‘Coordinatore’ Antonio Nicosia

Francesco Fornaro diede fiducia ai ragazzi che portavano avanti il progetto credendoci fermamente e seppe mettere insieme una vera squadra di appassionati protagonisti.
Ma chi è Ciccio? E’ l’attuale proprietario e titolare dell’azienda ‘2F Cucine’. Falegname, costruttore, imprenditore lungimirante da sempre a fianco dei giovani, spinto da una passione che entusiasma e coinvolge ancora oggi tutti coloro che, per un motivo o l’altro, dallo sport alla musica, gravitano attorno a lui. Fu il primo a credere alle potenzialità di una radio libera in un territorio allora ai margini della provincia iblea.

Il Presidente Francesco (Ciccio) Fornaro

La sua perspicacia e la sua convinzione ebbero modo di cambiare la storia di molte generazioni di giovani e meno giovani, le cui vite sono state scandite dalle canzoni, dalle amicizie e dalle novità che arrivavano via radio nei tinelli, nei soggiorni, nei negozi, nelle sale da parrucchiera o dei barbieri, entrando così in modo divertente, e mai presuntuoso, nelle vite di tante persone.

Tutti quanti diventarono protagonisti della vita cittadina. Bastava un nome, una dedica, una proposta o una richiesta e nascevano amori, si rafforzavano legami, si viaggiava con la fantasia, si rinnovavano appuntamenti, ci si lasciava o sposava annunciandolo a tutti. Alla radio si affidavano messaggi di ogni tipo, spesso criptici, che solo gli ascoltatori interessati riuscivano decifrare. Insomma la radio come metafora della vita.

Sasà D’Angelo, collaboratore tecnico

Ciccio Fornaro (il ‘Presidente’), fu affiancato da uno staff preparato e dotato di spirito creativo: Paolo Stracquadaini (manager), Antonio Nicosia (coordinatore) e diversi collaboratori che via via conosceremo.
Il successo arrivò all’improvviso, mettendo in rilievo da subito la bravura dei suoi Dj. La RCK 55 trasmetteva dibattiti culturali, musica sudamericana, rock e soul proveniente dal mondo anglosassone, musica popolare ma anche classica e d’autore. Una piccola realtà costruita alla buona il cui successo continuava a crescere esponenzialmente.

Ben presto furono necessari un organigramma e una linea editoriale più definiti, un numero congruo di conduttori e, ovviamente, una raccolta pubblicitaria che permettesse l’acquisto di attrezzature e più moderni trasmettitori.

Così una sera di primavera del 1976, nel soggiorno vuoto e disabitato di una vecchia casa popolare in via Gulfi, di proprietà del Signor Calabrese, padre di uno dei più rappresentativi speaker della radio, in seguito conosciuto con il nome d’arte di ‘Tony London’ (erano molto in voga i nomi inglesi all’epoca), attorno ad un vecchio tavolo e una poltrona sgualcita, due pacchi di patatine e Coca-Cola, si riunirono tutti i protagonisti della RCK e proposero al presidente la chiusura di quella esperienza per mettere in campo una nuova iniziativa, nuovi strumenti e nuovi programmi. Francesco fu d’accordo e così, su proposta di Vito Calabrese, Peppino Arabito, il sottoscritto, Rosario Cavallo, Giovanni Scollo, Giovanni Nobile e altri ( purtroppo non esistono verbali quindi se dimentico qualcuno mi scuserete!) nacque la Radio Monti iblei.

La prima sede di RMI a ‘piano Gesù’

Trovammo una nuova sede a ‘piano Gesù’ a due passi dal convento dei frati minori. Furono comprate nuove attrezzature e, grazie ad alcuni amici catanesi (Sergio Cultrera e il fratello in primis), fu contattato anche uno dei tecnici più bravi della Sicilia orientale.

Ci volle un pò di tempo e molto lavoro ma alla fine gli studi di Radio Monti Iblei furono completati. L’antenna trasmittente venne allocata in uno dei punti più alti della città, individuato nella terrazza di casa Lusi. Parte della famiglia peraltro si rese entusiasticamente disponibile diventando, in seguito, collaboratrice della radio: Raffaele in particolare con il nome d’arte di ‘Mister X’!

Raffaele Lusi, a quei tempi, in arte, ‘MisterX’

Molti di noi parteciparono alla realizzazione degli studi mettendo a disposizione tempo, buona volontà e competenza. La sala regia, da dove si trasmetteva, venne insonorizzata con polistirolo e cartoni portauova. Tutto molto artigianale ma efficace per impedire la fastidiosa eco prodotta dalla musica trasmessa e ascoltata in studio.

L’attrezzatura tecnica era davvero essenziale, sentite il presidente:

Due piatti per i dischi, una piastra per due cassette, un mixer, due microfoni (uno di riserva). Tutto qui. Spesa contenuta (circa 600.000 lire – attualizzati circa 2.700 euro di oggi!) per un risultato davvero eccellente. Il trasmettitore era stato commissionato a Catania e con circa 50 Watt di potenza riuscivamo a coprire mezza Sicilia.

L’antenna della RMI fu montata sul terrazzo di casa Lusi: uno dei punti più alti del paese. Così si riuscì a coprire buona parte delle province di Ragusa-Catania-Caltanissetta-Enna

Dopo due settimane di ‘prove tecniche di trasmissione’, Radio Monti Iblei, il 28 novembre del 1976 iniziava la messa in onda e la gente, incredula, dalla radio di casa propria riceveva saluti dai propri parenti e ascoltava notizie e messaggi del proprio paese dalla voce del nipote o del figlio oppure da ragazzi conoscenti. Fu davvero una rivoluzione culturale perché, come sostenne Hallie Flanagan (un produttore e autore americano): ‘il potere della radio non sta nel rivolgersi a milioni di ascoltatori, ma nel rivolgersi intimamente e privatamente a ciascuno di quei milioni’. Abbiamo parlato talmente tanto del presidente della RMI, in questa puntata, da regalarvi adesso l’inizio di un suo programma che conduceva assieme a Rosario (Saro) Cavallo tutte le domeniche e che saprà suscitare una bella emozione agli ascoltatori del tempo e in quei giovani che fino ad oggi lo conoscevano solo ‘di fama’:

Vedremo nella prossima puntata chi erano i conduttori (‘Tony London’, ‘Tony White’, Giovanni Scollo, il ‘Prof. Prelibatus’ e altri) e quali i programmi più ascoltati e più richiesti, con i podcast delle trasmissioni stesse e delle loro sigle.
Grazie a tutti e alla prossima trasmissione… cioè puntata! (Link alla prima puntata. Cliccare qui!)
(Link alla terza puntata. Cliccare qui!)

Dopo la narrazione dell’epopea della storica cronoscalata ‘Coppa Monti Iblei’ (che rimane comunque un progetto aperto a nuovi contributi), con la presente nota inizia un nuovo racconto: l’interessante storia della nostra ‘Radio Monti Iblei’, tra le prime radio libere siciliane degli anni ’70, e che sarà strutturata in circa 4/5 appuntamenti settimanali a cura di Giovanni Catania, in prima linea dalla nascita del progetto fino ai primi anni ’80. Buona lettura!

di Giovanni Catania

Un arco nel cielo, un bagliore nel grigio. Nasce così l’arcobaleno: per colorare un attimo di vita a tutti.
In modo pressoché simile alla nascita improvvisa di un arcobaleno, nell’asfittico clima culturale italiano confuso tra bagliori terroristici e un assopito appetito politico, nell’arco di pochi mesi dell’anno 1975, emittenti radiofoniche private nascono in tutte le aree del paese: dal sud al nord, in grandi città come nelle piccole realtà di provincia.

Fino a quell’epoca, in tema televisivo e radiofonico la Rai, e Roma in particolare, avevano a lungo detenuto un primato pressoché assoluto lasciando qualche produzione a Milano, Torino, Napoli e, per la sola radio, a Firenze. Come si spiega allora la nascita di tante nuove emittenti al di fuori del monopolio RAI (e quindi ancora illegali) in così tante realtà che potevano apparire minori e isolate? E’ stata indubbiamente una reazione alla mancanza di spazi d’informazione locali e un’audace rivoluzione nella vita culturale dei centri più piccoli.

Le emittenti private nascono quasi sempre da iniziative locali e personali. Molte le persone che si attivarono per la creazione delle radio libere. Quasi una necessità per una comunità giovanile con un livello d’istruzione mediamente più alto rispetto alla generazione precedente. In quel brevissimo arco di tempo (fine 1975, inizio del 1976), il panorama radiofonico italiano cambia in modo radicale e creativo, aprendo, di fatto, spazi inattesi a iniziative spontanee e d’imprenditorialità diffusa.

Per più di un anno le radio libere trasmisero in modo illegale. Infatti la data in cui furono ufficialmente riconosciute è il 28 luglio 1976. E’ in quel giorno che una sentenza della Corte di Cassazione sancì la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, quindi, tutte quelle radio sparse nel Paese e quei disc jockey improvvisati ma pieni di idee e belle speranze, erano stati né più né meno dei fuorilegge. Ovviamente, quasi nessuno aveva aspettato la benedizione della Cassazione.

Anche in Sicilia arrivano ‘le onde libere’ e, diversamente dalla storia che vede l’isola sempre accodata o assoggettata a qualcun altro, questa volta è tra le protagoniste indiscusse. Un approccio superficiale alla storia ne farebbe risalire la nascita alla Lombardia e, subito dopo, all’Emilia, ma non è così! È la città di Parma con la radio fondata da Mauro Coruzzi, in arte ‘Platinette’, che detiene il primato di prima radio libera italiana. Subito a ruota, a Correggio – il borgo natìo di Luciano Ligabue – nasceva ‘Radio Raptus’ che in seguito, nel film del cantautore, divenne ‘Radio Freccia’. A seguire la Sicilia con la nascita di ‘Radio Palermo Centrale’ e ‘Radio Catania CTA FM Stereo’. In realtà tutte arrivano dopo una radio ormai dimenticata, poco conosciuta e di storia brevissima alla quale bisognerebbe assegnare il titolo di ‘portabandiera’.

Mauro Coruzzi, in arte ‘Platinette’, fondatore a Parma della prima radio libera italiana

Il 25 marzo 1970, infatti, esordiva alle 17.30 la ‘Radio dei Poveri Cristi’. Si trattava di una assoluta novità. Trasmetteva in FM sui 98.5 MHz da Partinico e fu voluta dal sociologo Danilo Dolci insieme ad alcuni amici e collaboratori. Nasceva per denunciare la mancata ricostruzione del Belice e dare voce a chi veniva ignorato dagli organi di informazione italiani. Ma l’iniziativa fu subito troncata. Il giorno seguente le apparecchiature vennero sequestrate dalle Forze dell’Ordine, con denuncia dei responsabili. Sic! Seguirono poi tutte le altre meravigliose iniziative e le storiche radio siciliane. Tra le più famose: ‘Radio Palermo Centrale’, che nacque in un appartamento di Viale Lazio, ‘Radio Cerda’, ‘Radio Conca D’oro’, ‘Radio Cosmo’. Per la zona di Catania: ‘Radio Catania CTA FM stereo’ e insieme, quasi in contemporanea, ‘Radio Catania International’ e ‘Radio Catania Express’. Buon successo ebbero anche alcune radio di Agrigento, di Caltagirone e ‘Radio Gela’ che arrivò nel 1976. Approdava leggermente in ritardo, ma con tutte le attenuanti del caso, ‘Radio AUT’ fondata da Peppino Impastato a Terrasini nel 1977. Di quest’ultima si potrebbe parlare tanto e in un altro capitolo… come merita!

Peppino Impastato, fondatore di Radio Aut a Terrasini (PA)

Come per l’arcobaleno del nostro incipit, mentre una fiacca giornata uggiosa nascondeva l’impalpabile effervescenza della gioventù chiaramontana, improvvisamente, come a liberarsi da un uncino ancestrale, via etere tra nubi e gocce di pioggia, sui 93 MHz, il 28 novembre 1976, partirono voce, musica e idee di RMI, ovvero ‘Radio Monti Iblei’Anche a Chiaramonte, dunque, nasce una radio libera. Ma c’è di più!

Francesco ‘Ciccio’ Fornaro tra i fondatori della ‘Radio Monti Iblei’ a Chiaramonte

‘Radio Monti Iblei’ arriva esattamente un anno dopo la nascita della prima vera radio libera in provincia: ‘RCK 55’ (acronimo di ‘Radio Chiaramonte kanale 55’) che nasce nel 1975, in una piccola casa in affitto nella piazzetta San Salvatore, per l’incosciente iniziativa di un gruppo di amici assetati di musica, cultura e libertà. Nasce per relazionarsi con il proprio territorio, con le ragazze e i ragazzi, nasce in contrapposizione alle radio nazionali e monopoliste controllate dalla politica e dal perbenismo di facciata. Nasce davvero libera e liberatoria, come avrebbe detto più tardi Eugenio Finardi, perché ‘se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più perché libera la mente!’.

La prima sede in Piazza San Salvatore

Vedremo nelle puntate successive, che scandiranno le fasi e le vicende di ‘Radio Monti Iblei’, chi sono state le persone che l’hanno creata e animata, i nomi e le vicende che le hanno permesso di diventare, da piccola realtà di paesino siciliano, una emittente regionale con un bacino di ascolto molto ampio che dal ragusano si estendeva fino alle province di Catania, Caltanissetta e Enna. Sbirceremo nel ‘diario di bordo’ dell’emittente, e scopriremo chi erano gli ascoltatori, che tipo di programmazione andava in onda e come si prendevano le decisioni.

(Per dare una prima idea del bacino di ascolto che ha avuto RMI, qui sotto un piccolo file audio nel quale molti delle persone citate, dopo oltre 40 anni, potranno riconoscersi. La voce in studio è quella di Giuseppe Arabito, in arte ‘Tony White’)

Adesso lo spazio a mia disposizione è terminato perciò a voi la sigla e i saluti. Non siate impazienti, il resto nelle prossime puntate! (Link alla seconda puntata. Cliccare qui!)