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rivolte 1837

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di Giuseppe Cultrera

Anche piccoli uomini – nel senso che non appartengono al potere né alle élites locali – possono incidere sulla storia. È il caso di Antonio Anzaldi, popolano giarratanese. Siamo nel 1837. La Sicilia è percorsa da una grave crisi sociale ed economica che il debole e miope governo borbonico affronta con paternalismo e repressione. A metà anno si aggiunge il terribile cholera morbus acuendo paure, sospetti e ribellioni. Nella provincia di Siracusa, sospinti dalle deliranti tesi dell’avvocato Mario Adorno, in molti Comuni tumulti e sollevazioni popolari sono all’ordine del giorno.

Ferdinando II di Borbone - Anzaldi
Ferdinando II di Borbone

A Monterosso il popolo esasperato dalla tassa sul macinato e dai tanti balzelli che gravavano sulla popolazione, ma non sui notabili, assalta la Cancelleria e brucia carte e archivi. I rivoltosi chiedono la sospensione immediata della tassa sul macinato e degli altri balzelli. Anzi, il loro portavoce, Giovanni Noto, accusa pubblicamente il sindaco Salvatore Noto e alcuni decurioni di essere soci occulti degli appaltatori dei dazi civici. Le cose, così, si ingarbugliano ancor di più. Il sindaco fugge via, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine, mentre il capopopolo finisce assassinato, a detta della vedova, dai poteri forti locali.La rivolta di Monterosso, Anzaldi

E così il 24 agosto giunge a Giarratana il generale Catena al comando di una milizia svizzera di 500 uomini. Per prima cosa piazza il cannone nel piano della Matrice – tanto per far capire che non ha voglia di scherzare – e chiamato il capo degli urbani, sceglie 100 di costoro da affiancare alle sue truppe. A notte fonda ordina di marciare su Monterosso: gli urbani giarratanesi vengono schierati in due file ai lati delle truppe svizzere, recando le lanterne accese. L’ordine è quello di circondare Monterosso e di piazzare il cannone alle tre Croci, nella parte culminante del paese.

Quando si fa giorno gli assediati capiscono di cosa si tratta. La maggior parte si rinchiudono in casa, qualcuno che voleva scappare viene persuaso da qualche schioppettata a desistere e rintanarsi in casa pure lui. A eccezione di uno che, mezzo nudo, riesce a fuggire, nonostante una fucilata sparata da un soldato svizzero. Episodio che per poco non causa la tragedia. Perché il generale Catena aveva ordinato di ‘spianare il cannone’ nel caso che si fosse sentita qualche schioppettata.La rivolta di Monterosso, Anzaldi

Per fortuna l’urbano Anzaldi, preposto al cannone, non eseguì il comando dell’ufficiale a latere, che era lo stesso che aveva sparato al fuggitivo. Spiegava poi l’Anzaldi che non aveva capito l’idioma svizzero: una sequenza incomprensibile di , diceva costui. L’abitato fu a un passo dall’essere distrutto. Salvo, o per l’indolenza tipica del siciliano o per l’avveduta prudenza (preferiamo pensare noi) dell’urbano Antonio Anzaldi.

La rivolta di Monterosso, Anzaldi

Il generale Catena entrò in città, arrestò un po’ di rivoltosi, parlò con i notabili e gli appaltatori del dazio e si rese conto che “quella essere stata anziché una rivoluzione, una giusta dimostrazione popolare. Deplorando quindi le angariche riscossioni degli appaltatori, e le cattive informazioni date al Governo per ottenere la forza pubblica”. Sicché fece liberare gli arrestati. Sciolse l’assedio e la stessa sera rimandò a Giarratana gli urbani.

Proverbiale è la cordiale inimicizia tra le due città di Giarratana e Monterosso: che fa data a tempi ben più remoti di questi fatti. In ogni caso la “buona azione” dell’Anzaldi non pare abbia mutato la cordialità! Ma questo è il bello del vicinato dei paesi siciliani. E possiamo egualmente dirlo per i ragusani e modicani, chiaramontani e comisani … e via dicendo.Giarratana

I fatti raccontati sono desunti da Antonio Dell’Agli (Giarratana 1851 – 1931). Un agiato possidente terriero, impegnato socialmente e politicamente che fu anche studioso e ricercatore storico. Nel 1886 pubblicò un voluminoso testo storico sulla sua patria con interessanti notazioni di costume e una mole notevole di dati storici, statistici e sociali (Ricerche storiche su Giarratana, Tip. Velardi, Vittoria).