Tag

siciliano sperto

Browsing

‘In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.’
(Ennio Flaiano)


di L’Alieno


Quale perniciosa malattia caratterizza i nostri abituali ragionamenti più della ‘dietrologia’? Quante e quali riflessioni riusciamo a mettere in piedi senza fare ricorso al ‘cosa c’è dietro’?


Una sorta di tendenza paranoica collettiva, la nostra, che negli ultimi mesi ha raggiunto vette davvero sublimi, complici, forse, la pandemia da Covid e l’effetto ossessivo-complottista dei ‘social’. Ma il fenomeno sembra avere origine in una componente culturale profonda, tipicamente italiana, che ha fatto e continua a fare da fertile humus.

Nel ragionare del siciliano, poi, la ‘dietrologia’ diventa addirittura un’arte. D’altra parte la sospettosità è nel nostro DNA, come quella storica presunzione che ci fa credere di essere più ‘sperti’ di qualsiasi altro popolo della terra e destinati a chissà quali fortune, se il diavolo non ci avesse messo sempre la coda.

Un atavico complesso di superiorità che sembrerebbe celare invece un profondo senso di inadeguatezza e che ci obbliga a ragionare in maniera contorta e distorta.
Che si discuta, così, di massimi sistemi o di questo blog cambia poco. La domanda sarà sempre la stessa:
‘cosa c’è dietro?’

E a furia di indagare nell”occulto dietrologico’ di ogni cosa, attività consolatoria e autoassolutoria allo stesso tempo, il siciliano riesce regolarmente a perdere di vista il ‘cosa c’è davanti’, liquidato su due piedi come ingannevole maschera, senza essere poi capace di integrare la complessità della realtà.

Ogni tanto dovremmo pur fare un bagno di umiltà, per prendere coscienza che la nostra presuntuosa diffidenza, come la supposta ‘spirtizza’ di cui tanto ci vantiamo, sono state sempre un grave limite, mai una risorsa. Che non è vero che le verità stanno sempre dietro e hanno spesso le sembianze di un ‘puparo’ pronto a fregarci.
Per questo bastiamo noi stessi.