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Il mondo è consumato? No, quasi finito…

di Giulia Cultrera

Talvolta la vita ci mette di fronte a eventi spiacevoli che fanno crollare alcune certezze e ci costringono a rivedere le nostre priorità. Adattarsi a questi cambi di rotta non è sempre facile né immediato, soprattutto quando colpiscono la sfera personale.

Da un giorno all’altro la gente inizia a darci del lei, Netflix non consente più di condividere gli account, George R. R. Martin continua a rimandare la conclusione delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. E ancora, gli annunci di lavoro sono rivolti soltanto a neolaureati con dieci anni di esperienza nel campo, il divario tra Paesi ricchi e poveri nel mondo aumenta sempre di più.

Per non parlare del fatto che siamo nel 2023 ma abbiamo già esaurito le risorse disponibili per l’intero anno. Quest’ultimo, in effetti, è un cambiamento un po’ più preoccupante. Ma, in tutta onestà, il pianeta poteva anche metterci in guardia sul fatto che avesse una data di scadenza: nessun avviso scritto, carta intestata o sigillo in cera lacca recapitato a casa. Soltanto disastri climatici, epidemie, scarsità di risorse idriche, distruzione di habitat naturali, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Come potevamo mai prevedere una situazione del genere? Pianeta Terra: nuove istruzioni per l'uso

Di conseguenza, il 15 maggio 2023 abbiamo raggiunto l’Earth Overshoot Day per l’Italia, il giorno del sovrasfruttamento terreste. Si tratta, ovviamente, di una data simbolica, specifica per ogni nazione e calcolata ogni anno dal Global Footprint Network.

A livello mondiale, consumiamo acqua, cibo, legno e fibre, ma il nostro pianeta dispone soltanto di una quantità “limitata” di queste risorse naturali. L’Overshoot Day rappresenta il momento dell’anno in cui la nostra richiesta di prodotti supera la biocapacità globale, ovvero la quantità di risorse biologiche che la Terra è in grado di rinnovare in un anno.

Negli anni precedenti questa data di scadenza è caduta il 29 luglio 2021 e il 28 luglio 2022, il che significa che in passato siamo stati relativamente meno voraci rispetto a quest’anno. Si aprono le scommesse per il 2024.

La nostra impronta ecologica incide notevolmente sul pianeta, se consideriamo che allo stato attuale stiamo consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno. Un dato che aumenterà in modo preoccupante entro il 2030.

Pianeta Terra: nuove istruzioni per l'uso
L’Overshoot Day ha una data diversa per ciascun Paese, in base al relativo consumo di risorse rinnovabili. A destra: quanti pianeti Terra servirebbero se tutte le nazioni avessero lo stile di vita degli USA?

Eppure, c’è stata un’eccezione nel 2020: a causa dell’epidemia abbiamo diminuito le emissioni di anidride carbonica e il consumo di prodotti forestali, godendo delle risorse della Terra fino al 22 agosto. Ciò dimostra che c’è ancora speranza. Anche se, anno dopo anno, siamo sempre più in debito con il nostro pianeta.

Potremmo cercarne un altro, ma Guida galattica per autostoppisti ha ampiamente dimostrato che non è né sicuro né facile ottenere passaggi dalle astronavi intergalattiche. Per cui, meglio concentrarsi sull’opzione più semplice da realizzare: gestire in modo assennato le risorse rinnovabili a disposizione.

Partendo dall’alimentazione, dovremmo ridurre il consumo di carne e puntare a un’agricoltura sostenibile che non superi i limiti del pianeta. Al momento generiamo oltre 17 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno: il 29% prodotto dagli allevamenti animali e il 71% dalle colture agricole. La riduzione drastica del consumo di carne allevierebbe la pressione del settore agricolo sull’ambiente, consentendo una produzione più efficiente e sostenibile, e la liberazione di terreni per destinarli ad altre coltivazioni.

Senza considerare che la carne coltivata è composta da cellule animali, è cruelty free, riduce notevolmente le emissioni di gas serra, il consumo di acqua e del suolo.

Pianeta Terra: nuove istruzioni per l'uso
Fonte: Factanza

Un altro passo fondamentale è la transizione verso fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, geotermica e idroelettrica. In questo modo si ridurrebbero le emissioni di carbonio e di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico e all’inquinamento dell’aria.

Anche gli ecosistemi hanno un ruolo importante: assorbono il carbonio e garantiscono la conservazione della biodiversità. Per questo è fondamentale puntare a una politica che preservi e ripristini le foreste e le barriere coralline.

Infine, il contributo più semplice e attivo che possiamo fornire è proprio ridurre la produzione di rifiuti attraverso il riciclo, il riutilizzo e il ripristino

Abbiamo ancora qualche possibilità per ritardare i prossimi Earth Overshoot Days, ma occorre ado\ttare una politica ambientale più sostenibile e, nel nostro piccolo, apportare delle modifiche al nostro stile di vita.

Lo so, altri cambiamenti spiacevoli. Ci tocca nuovamente rivedere le nostre priorità.

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