di Giuseppe Cultrera
Al centro di Acate esiste uno spazio foderato di libri – intitolato a Mnemosine, dea della memoria e progenitrice delle Muse – aperto a chiunque voglia sfogliarli, leggerli, rileggerli; destinato specialmente ai ragazzi.
Direte voi che luoghi simili, istituzionali o no, ne esistono già quasi in tutte le città. In primis le biblioteche. E sono d’accordo. Anche se sulla cura e gestione delle biblioteche e delle strutture culturali, andrebbe aperto un serio e coraggioso dibattito.

Ma questa biblioteca (che dal 19 gennaio è anche Fondazione) nasce dalla volontà di una persona, come dono alla comunità: «un dono prezioso al paese che amo» conferma la professoressa Maria Giovanna Baglieri «per promuovere la lettura e la cultura, suscitare amore per i libri».
Viene dal mondo della scuola la Baglieri, già insegnante e dirigente scolastico. E proprio i suoi libri sono il primo nucleo di questa biblioteca, ospitata in parte della sua abitazione, che oltre alla sala lettura prevede spazi per laboratori e corsi, ma specialmente sostegno a quegli alunni che lo richiederanno. «Presidio di contrasto alla povertà educativa».

I libri sono stati presenti nella mia vita sin dalla fanciullezza. Ho cominciato leggendo quelli di mio padre, il quale accortosi del mio interesse per la lettura me ne comprò di più adatti alla mia età: ed era sempre una festa per me! Spesso, quando andava al lavoro a Ragusa (ad Acate non c’erano librerie allora: ma neppure adesso), mi chiedeva “Cosa ti porto?” e io rispondevo pronta: “un libro”.
Ho continuato a leggere – adesso comprandoli io – durante gli studi secondari e universitari e durante il periodo di insegnamento. Ho accumulato migliaia di libri.
Ho cercato di inculcare questa passione ai miei alunni, durante gli oltre quarant’anni di magistero.
Fa una breve pausa.
«La fondazione intende dilatare questo tempo e questa passione».
In compagnia di un amico prezioso quanto discreto che, nel percorso non sempre facile della vita – anzi spesso disagevole – ti porge una mano, ti strappa un sorriso, deterge una lacrima.
Le foto del banner e del testo sono tratte dal sito: Mnemosine Fondazione M. G. Baglieri.