ovvero
La cosa ci sta sfuggendo di mano
di Giulia Cultrera

Joe è cresciuto in una famiglia disfunzionale, con un padre violento e una madre non proprio presente che, una volta scoperto il suo lato oscuro, lo affida a un orfanotrofio. Il trauma dell’abbandono lo porta a sviluppare un comportamento morboso e ossessivo verso la figura femminile, al punto da idealizzare il concetto di anima gemella. Matura così una concezione dell’amore malato, in nome del quale farebbe di tutto.
Nel corso delle stagioni si innamora di diverse donne, attuando degli schemi ricorrenti che lo portano a commettere crimini, insabbiare omicidi ed eliminare qualsiasi ostacolo possa frapporsi tra lui e la persona amata.
Ma il karma esiste e ama i giochi di parole. Joe incontra Love, una giovane donna con un altro pesante bagaglio emotivo alle spalle che – udite, udite – riesce a farlo cadere nella sua trappola, utilizzando le stesse tecniche manipolative che lui era solito attuare sugli altri.
Da vittima a carnefice a quasi vittima. Il viaggio di redenzione del protagonista potrebbe avere inizio dalla terza stagione. E invece no.
Una cosa è certa: a differenza di Love, il protagonista fa un’autoanalisi critica e impara a riconoscere gli schemi ricorrenti in cui non riesce a fare a meno di ricadere. Ancora e ancora.
Ed ecco che il Tu a cui fa riferimento il titolo, il destinatario dei monologhi interiori di Joe, è proprio la parte più violenta, impulsiva e oscura contro cui cerca di lottare ogni giorno.
E quando due persone così spezzate si uniscono, il Noi che ne scaturisce è ancora più distruttivo, oltre ogni pessimistico pronostico.
Recidivo. Anzi, recidivi. Perché Joe si ritrova a essere sempre tormentato dai mostri del passato, vittima dei rimorsi e dei continui sensi di colpa. Vuole essere una persona migliore, si sforza di esserlo. Ma poi incappa accidentalmente in un altro omicidio o rapimento.
L’istinto di proteggere la persona amata prende sempre il sopravvento. E tutto questo gli si ritorce contro, generando una valanga che lo trascina nelle scelte impulsive e ancor più pericolose della sua compagna.
E non arriva la tanto sperata catarsi. Probabilmente non arriverà mai. Il protagonista non paga realmente per gli orrori commessi. Ne esce sempre indenne, pronto a circuire la prossima vittima d’amore.
Tuttavia, una menzione di merito bisogna dargliela per la premura con cui cerca di rompere il circolo vizioso, evitando al figlio di crescere in una famiglia altrettanto disfunzionale.